RIP LucasArts. Quella volta che Topolino uccise Guybrush Threepwood.
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RIP LucasArts. Quella volta che Topolino uccise Guybrush Threepwood.

Dopo l’acquisizione di LucasFilm,, la Disney ha iniziato un processo di “ottimizzazione” delle risorse acquisite. Notizia di ieri, Disney ha disposto la chiusura degli LucasArts studios e la cancellazione di tutti i progetti in via di sviluppo.

LucasArts, una foto di famiglia

Fondata nel 1982 come sussidiaria della LucasFilm, la LucasFilm Games (poi ribattezzata LucasArts nel 1990) conobbe un grandissimo successo tra la fine degli anni ‘80 ed il nuovo millennio.

La Golden Age delle avventure grafiche

Dopo la pubblicazione di alcuni titoli per l’allora variegato panorama ludico (dal Commodore 64 all’Atari, passando per Apple II e ZX Spectrum), la casa produttrice di Lucas si focalizzò, come il fondatore, su quello che sapeva fare meglio: raccontare storie.

Esplorazione di ambienti, ricerca di oggetti, dialoghi coi personaggi e risoluzione di enigmi sono stati il pane per i denti di milioni di videogiocatori che, attratti soprattutto dall’ambiente e dall’incredibile ironia dei titoli proposti, hanno decretato il successo della casa produttrice durante il decennio ‘87-‘97.

Lucasarts Characters

Successi di quegli anni e metro di paragone del genere sono:

Non solo punta-e-clicca

Le produzioni LucasArts non rimasero ancorate alle sole avventure grafiche, ma la software house si avventurò – con successo – in altri generi. Altri blockbuster degli anni novanta targati LucasArts furono:

x-wing

  • Star Wars: X-Wing (1993), capostipite di una famiglia di simulatori di volo e combattimento spaziale composta da altri 3 titoli;

  • Star Wars: Dark Forces (1995), anch’esso capostipite della serie di third/first-person shooter “Jedi Knight”, composta da altri 4 titoli. Spade laser alla mano;

  • [Afterlife](http://en.wikipedia.org/wiki/Afterlife_(video_game) (1996) satirico gestionale in cui il demiurgo-giocatore deve amministrare al meglio le anime di paradiso e inferno;

  • [Outlaws](http://en.wikipedia.org/wiki/Outlaws_(1997_video_game) (1997) uno dei pochi spara-tutto con ambientazione western, diventato subito oggetto di culto per gli appassionati del genere grazie ad un’accattivante grafica a fumetto e l’epica colonna sonora.

Il decennio ‘97-‘07

Benché a fine anni ‘90 la “golden era” delle avventure grafiche cominciasse il proprio lento, seppur inesorabile, declino, la LucasArts propose due titoli dall’enorme successo:

  • Grim Fandango (1998) prima avventura grafica in 3D che abbandona l’uso del mouse e trasporta il videogiocatore in un noir fatto di miti aztechi, tradizioni messicane e intrighi corporativi. Le coinvolgenti musiche, gli ottimi dialoghi e l’ironia del titolo completano il quadro di uno dei “migliori giochi di sempre”.

Chiuso il capitolo “avventure grafiche” (soprattutto dopo l’“epic fail” di Escape From Monkey Island(2000)), la casa produttrice si dedica principalmente ai franchising di LucasFilm: Indiana Jones, ma soprattutto Star Wars, corroborato dall’uscita della nuova trilogia.

Spaziando su vari generi, vengono prodotti molti titoli, alcuni dei quali di grande successo, come:

  • Star Wars: Galaxies (2003) fortunato MMORPG ambientato nell’universo cinematografico di Star Wars;

  • Star Wars: Knights of the Old Republic (2003) gioco di ruolo sviluppato da BioWare ma collocato nell’universo di Star Wars 4.000 anni prima dell’avvento dell’Impero;

  • Star Wars: Empire at War (2006) strategico in tempo reale che ricostruisce gli eventi bellici e le campagne della trilogia classica.

RIP LucasArts

LucasArts Logo Grim Fandango

Con il licenziamento dei suoi 150 impiegati e la cancellazione dei progetti in corso, Disney decreta la fine della storica azienda.

Ad onor del vero, negli ultimi anni la LucasArts non ha brillato, pubblicando titoli poco accattivanti e sperando che l’“aura mistica” (la Forza?) di Star Wars potesse tappare tutti i buchi di una produzione poco ispirata.

Un vero peccato, soprattutto pensando all’incredibile quantità di materiale (si pensi alle avventure grafiche menzionate in precedenza) a disposizione da rivisitare, ripubblicare ed eventualmente estendere.

Al contrario, l’azienda ha preferito “vivere di rendita”, lasciando che i principali innovatori abbandonassero la nave (avviando progetti propri) e crogiolandosi sui passati successi. E’ normale che Disney, fatti due conti, abbia inforcato le forbici senza pensare due volte sul da farsi.

Disponibili al miglior offerente, le proprietà intellettuali di LucasArts sono ora in mano a Topolino, sperando che le leggi del mercato riescano laddove la miopia della passata gestione fallì.