Daniele Manca è stato riconfermato sindaco di Imola con il 53,8% dei voti, evitando così il tanto temuto ballottaggio.
Ma il grande vincitore dell’elezione imolese è stato l’astensionismo. Rispetto alle elezioni del 2008 c’è stato un calo di affluenza alle urne del 25% (nel 2008 avevano votato l’84% degli aventi diritto contro il 59% registrato tra ieri e oggi).
Si conferma quindi sindaco Daniele Manca con il 53,8%, una mezza vittoria se confrontata con il 61% di preferenze ottenute nel 2008. Il ballottaggio è stato quindi evitato, un successo alla vigilia quasi insperato che ha portato l’apparato del Pd imolese a dover chiedere aiuto al sindaco di Firenze Matteo Renzi, tanto criticato in periodo di Primarie e poi osannato giovedì sera in Piazza Gramsci.
Il Movimento 5 stelle con il candidato sindaco Claudio Frati si conferma secondo partito, attestandosi al 19%. Il dato segnala un calo di preferenze per il movimento di Beppe Grillo che alle elezioni politiche di febbraio aveva raggiunto a Imola il 26%.
Disastro per il Pdl che non raggiunge neanche il 10%, per non parlare del frazionamento delle liste civiche che non ha giovato a nessuno anche perchè più che liste civiche erano compagine di ex partiti.
Per Manca un attestato di fiducia della città, ma allo stesso tempo occorrerà rispondere a una esigenza di cambiamento della gestione di Imola, mettendo da parte quel corporativismo che un tempo ne costituiva l’ossatura, ma che ora rischia di paralizzarne la crescita.