L’Agenzia delle Entrate è pronta a inviare oltre 35mila lettere di chiarimento ai potenziali incongrui che entro 15 giorni dovranno rispondere a un questionario e dire come hanno fatto nel 2009 a sostenere determinate spese in base al loro reddito.
Ad essere controllati saranno solamente solo quei contribuenti per i quali le spese sostenute nell’anno di imposta 2009, risultino essere nettamente superiori (oltre il 20%) rispetto al reddito dichiarato.
I controlli si articolano in due fasi.
Nella prima i contribuenti riceveranno un questionario dall’Agenzia delle Entrate con l’invito a fornire giustificazioni sulle incongruenze riscontrate dagli uffici delle imposte.
Si dovrà indicare la parte di capitale investita o la quota di risparmio formatasi, oltre al possesso dei vari conti correnti e strumenti finanziari detenuti.
Successivamente ci sarà un colloquio che se non andrà a buon fine, nel senso che non saranno prodotte giustificazioni di spese plausibili farà scattare il vero e proprio accertamento con adesione e una nuova convocazione per il contraddittorio.
Cosa non fare
Non fare finta di niente. Il comportamento ostruzionistico è persino previsto e sanzionato: si rischia una sanzione amministrativa che va da euro 258 a euro 2.065. Ma ciò che è ancora più determinante è il fatto che la mancata collaborazione può essere un elemento valutabile in maniera negativa dalla Commissione Tributaria.
Non produrre falsa documentazione. Non ci sono limiti alla modalità con cui si può giustificare una spesa, ma in caso di documenti falsi si rischia il penale.
Il contribuente ha 15 giorni di tempo dalla data in cui il questionario è stato notificato per rispondere alle richieste ivi contenute, quindi esibire tutti i documenti. Altrimenti se si necessita di più giorni, basta richiedere all’ufficio che ha inviato il questionario il differimento del termine per la consegna della documentazione e dei dati richiesti.