Tanto rumore per nulla. I frammenti del satellite Goce non cadranno sull’Italia. A renderlo noto è stata la stessa Protezione civile. I risultati provengono dall’Agenzia spaziale italiana (Asi) che segue minuto per minuto la traiettoria del “rifiuto spaziale”. Nell’ultimo aggiornamento l’Agenzia ha escluso l’eventualità dato che si è ridotta ulteriormente la finestra temporale.
Tra ieri e stamattina, invece, il rischio che il nostro Paese potesse risultare coinvolto non era stato affatto depennato anche se, col passare delle ore, lo si era considerato estremamente basso. Rimane aperto il dilemma su quale parte del mondo cadranno i frammenti. Tra le ipotesi, gli oceani, le regioni polari o le aree deserte dell’Australia.
Se l’Italia sembra averla scampata, rimane il disaccordo con l’Europa sui dati forniti dalla Protezione civile, dati che l’Esa (l’Agenzia spaziale europea) ha dichiarato di non aver mai supportato. L’Agenzia europea non solo ha escluso un impatto sul suolo italico, ma anche su tutta l’Europa.
Il satellite Goce è lungo 5,3 metri e pesa una tonnellata. E’ stato lanciato dall’Esa il 17 marzo 2009 con l’obiettivo di produrre una mappa gravitazionale, precisa e ad alta risoluzione, del geoide terrestre. Goce ha finito la sua missione scientifica tre settimane fa, quando - terminato il carburante - si è spento il motore che lo teneva ad altezza costante. Da allora ha iniziato la sua discesa.
L’Agenzia spaziale europea assicura che Goce non contiene materiale pericoloso e informa che vi potrà essere una dispersione di circa 43 frammenti, su un’area della lunghezza massima stimata di 900 chilometri. Il peso complessivo dei 43 pezzi è pari a 270,2 chilogrammi.