I governi Letta, Monti e Berlusconi sotto accusa per istigazione al suicidio. La notizia, divulgata da “Il mattino” di Padova, arriva proprio dal capoluogo veneto. La procura ha accolto tre esposti presentati da altrettanti imprenditori e aperto un’inchiesta.
Per ora il fascicolo è senza indagati, ma nei prossimi giorni i tre dovrebbero essere sentiti per capire quali sarebbero, a loro modo di vedere, i comportamenti dei politici degli ultimi tre governi, quelli che si sono succeduti dall’inizio della crisi, che avrebbero indotto decine di piccoli imprenditori a togliersi la vita.
Secondo quando recitato dall’esposto, “Governo e Parlamento non hanno messo in atto provvedimenti, anche in forma assistenziale, tali da impedire che si succedessero i suicidi a causa della perdita del posto di lavoro, a causa della crisi economica che ha colpito duramente i piccoli artigiani, commercianti agricoltori, colpa dell’esasperante pressione fiscale e di altro”.
“Al contrario - continua -, invece di perseguire i gestori delle slot machine o quelli che continuano a detenere ricchezze finanziarie italiane all’estero per mancato pagamento di quanto dovuto all’erario, li hanno graziati e condonati e dulcis in fondo finanziato con i gettiti erariali banche private come Mps, ma risorse finanziarie e programmi per tutelare la vita dei cittadini italiani rimasti senza reddito, giammai».
I querelanti accusano i politici di non aver mai istituito, a tutela dei meno abbienti, disoccupati, piccole aziende che fallivano e chiudevano i battenti anche a causa dei mancati pagamenti dei crediti loro spettanti da parte della pubblica amministrazione, un fondo a loro tutela, con la supervisione dei prefetti «per dare un reddito e una dignità a tutti quei cittadini che si trovassero in crisi finanziaria».
L’esposto si chiude con la richiesta alla procura di procedere alla individuazione delle persone che hanno tentato il suicidio in Italia negli ultimi tre anni, ovvero da quando si è sviluppata una crisi economica senza precedenti “con politiche recessive dei governi in carica” e che quest’ultimi vengano sentiti come testi dei veri motivi che li hanno spinti a tentare di farla finita.
Insomma, anche nella belante Italia, dove tutti si lamentano o criticano la classe politica senza però fare nulla, qualcosa, o meglio qualcuno, si mobilita. “Eppur si muove” esclamerebbe Galileo.