Tanto rumore per nulla. Oppure, se preferite, la solita stronzata all’italiana. Pochi giorni fà gli automobilisti italici avevano esultato: basta multe a chi supera l’orario di sosta nelle strisce blu. Oggi invece la retromarcia: la multa si paga ma solo se i Comuni hanno adottato una “specifica previsione”.
E dire che all’inizio, sembrava un colpo, se ci trovassimo su un ring, da ko. Chi ha parcheggiato all’interno delle strisce blu e ha superato il proprio orario di sosta, non deve più pagare una multa. Semplicemente, l’automobilista deve versare solo quanto dovuto per quel lasso di tempo in più in cui l’automobile è rimasta parcheggiata. Troppo bello vero?
A confermare la novità era stato lo stesso sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Umberto Del Basso De Caro, rispondendo ad un’interrogazione parlamentare, indirizzata al ministro Maurizio Lupi. In questo modo sembravano risolti alcuni dubbi interpretativi sollevati da molti Comuni e su una presunta, ma inesistente, divergenza tra il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il ministero dell’Interno.
L’eliminazione della multa costituiva un vero smacco per i Comuni italiani, colpiti in uno dei loro introiti più significativi. Le sanzioni legate al traffico sono in Italia più di 26mila al giorno, 1.087 l’ora, 18 ogni minuto. I patentati italiani spendono per le contravvenzioni un miliardo di euro l’anno: 132 euro in media per ogni automobilista. Il solo “divieto di sosta”, con più di 2,7 milioni di multe l’anno, si piazza al secondo posto fra tutte le contravvenzioni. Le multe variano da 25 a 41 euro mentre migliaia di ricorsi pendono nelle aule dei tribunali.
I Comuni, però, si sono opposti e hanno messo in campo tutte loro forze. Il Comune di Torino, ad esempio, si è rivolto addirittura ad Alfano chiedendo al ministro dell’Interno di esprimere l’ultima parola sulla vicenda. E tirando un pò per la giacchetta, il risultato è arrivato dopo un vertice fra i ministri dell’Interno e delle Infrastrutture, Angelino Alfano e Maurizio Lupi, ed il sindaco di Torino, Piero Fassino, quale presidente dell’Anci. Multe si, ma solo se i comuni hanno adottato una “specifica previsione”.
Insomma la solita palude italiana: ognuno può fare come vuole, tra trucchi, trucchetti, commi e regolamenti. Viene da chiedere ai Comuni, tanti ligi nel voler colpire chi impunemente sosta oltre al dovuto, atto tipico dei peggiori criminali, una cosa: voi rispettate il limite del 20% dei parcheggi gratuiti nell’area comunale? La risposta sarà si, perchè di parcheggi gratuiti c’è in abbondanza nella periferia della città, magari a svariati chilometri dal centro. Però sia chiara una cosa: se facciamo i furbi, almeno non prendiamo per il culo gli italiani. E se pretendiamo il rispetto delle regole, che questo valga per tutti.