Caso Alitalia 7. Per difendere l'italianità parlerà arabo
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Caso Alitalia 7. Per difendere l'italianità parlerà arabo

«È questione di ore». La lettera ufficiale di Etihad che dà il via libera all’operazione Alitalia dovrebbe arrivare a Roma tra oggi e domani.Il consiglio di amministrazione della compagnia degli Emirati Arabi, riunito lunedì scorso ad Abu Dhabi, avrebbe dato il via libera al matrimonio con Alitalia. Lo scrive il “Messaggero” riportando che la notizia, tenuta in gran segreto, è stata confermata da fonti italiane.

L’annuncio ufficiale probabilmente verrà dato dal premier Matteo Renz i, mancherebbero solo i dettagli visto che, praticamente, tutti i desideri degli arabi sono stati accolti.

Saranno 2.600 gli esuberi, secondo il quotidiano la compagnia degli Emirati ha ottenuto anche il taglio secco dei contenziosi fiscali e la ristrutturazione del debito. Etihad investirà 560 milioni, per il 49% del capitale, per quanto riguarda il debito con le banche, avrebbero accettato di rinegoziare 565 milioni, cancellandone un terzo del credito e convertendo il resto in azioni.

Secondo il piano industriale Alitalia diventerà una compagnia a 5 stelle in cinque anni, con più rotte e più destinazioni intercontinentali. Il superhub sarà invece Fiumicino, con il rafforzamento anche di Linate e Malpensa.

Va verso una conclusione, speriamo definitiva, l’emblema della mal gestione economica italiana degli ultimi anni. Per difendere “l’italianità” si è finiti per svenderla agli arabi, con un costo per i contribuenti (circa 4 miliardi) e di posti di lavoro che, con una miglior gestione, potevano forse essere risparmiati.

Ora la nostra compagnia di bandiera entrerà sotto il controllo di un socio forte con le spalle finanziarie molto grandi che, si spera, potrebbe decidere di investire capitali anche su Fiumicino per trasformare scalo e compagnia nelle sue teste di ponte per le rotte tra Estremo oriente e America.