Arriva dall ‘Università di Foggia la novità destinata a rivoluzionare l’alimentazione delle persone affette da celiachia.
Il metodo scientifico messo a punto dall’Università di Foggia induce nelle proteine del glutine cambiamenti tali da interrompere la catena di combinazioni chimiche che, innescate dopo l’ingerimento di determinati alimenti che contengono appunto il glutine, causano la cosiddetta “intolleranza”: cambiamenti che, come detto, di fatto scongiurano la cascata infiammatoria che crea lesioni all’intestino e una disfunzione nell’assorbimento di nutrienti.
«Al momento – ha spiegato il responsabile dell’Area ricerca e relazioni internazionali dell’Università di Foggia, dottor Giovanni Lovallo – sono in corso le procedure per l’estensione della tutela del brevetto in tutti i Paesi del mondo, proprio perché l’Ateneo, dopo lunga, cauta e soprattutto accurata riflessione, ritiene di essere in possesso di una scoperta scientifica che potrebbe modificare radicalmente le abitudini alimentari dei celiaci».
Numerose le aziende che già hanno fatto presente la loro disponibilità per l’acquisto del Brevetto UniFg Gluten Friendly, anche se nulla al momento è stato formalizzato per via della delicatezza dell’operazione.
In questo modo, secondo quanto riferisce l’Università, gli alimenti oggi categoricamente vietati ai celiaci saranno di fatto commestibili mantenendo intatti gusto ed aspetto dei prodotti comunemente utilizzati nell’alimentazione Mediterranea.
«Potremmo essere di fronte a una scoperta scientifica di valore assoluto - dichiara il Rettore dell’Università di Foggia, prof. Maurizio Ricci –_ Sono orgoglioso di rappresentare questa Università, una Università del Mezzogiorno operoso che attraverso queste scoperte dimostra concretamente il livello di inventiva, di sperimentazione e di approccio pionieristico alla soluzione delle problematiche che coinvolgono milioni di persone nel mondo_».”