Ebola, primo caso sospetto negli Stati Uniti
Il Gorgonauta Il Gorgonauta

Ebola, primo caso sospetto negli Stati Uniti

ha valicato l’oceano. Un primo caso sospetto si segnala a New York, negli Stati Uniti. E negli Usa si diffonde la paura. Il bilancio intanto, secondo i dati diffusi dall’Organizzazione mondiale della sanità, è salito a 887 morti.  Oltre 1600 i casi di contagio, in pratica il virus uccide un infetto su due.

Il caso sospetto. Secondo i media statunitensi, un uomo è stato ricoverato nel Mount Sinai Hospital di New York e viene sottoposto a controlli per verificare se abbia contratto il virus Ebola. L’uomo era appena rientrato da un viaggio nell’Africa occidentale, in uno dei Paesi colpiti dal virus, e ha sviluppato una febbre alta, fatto questo che ha allertato le autorità. L’uomo, che non è stato identificato, si è presentato di sua volontà stamattina al pronto soccorso del Mount Sinai Hospital di New York, dopo aver avvertito sintomi quali febbre alta e problemi gastrointestinali, tipici del virus dell’ebola. I medici lo hanno subito posto in “stretto isolamento” in attesa di effettuare tutti i test, ma per i risultati ci vorranno un giorno o due. Nei giorni scorsi, riferisce la Cnn, sei persone erano state sottoposte a esami per sospetto contagio, ma nessuna aveva contratto il virus.

Sempre secondo una fonte della Cnn, tre fiale di un siero sperimentale e ‘segreto’ sarebbero state trasportate dagli Stati Uniti alla Liberia durante la scorsa settimana, nel tentativo di salvare il medico e la missionaria statunitensi che hanno contratto il virus in Africa. Un rappresentante dei National institutes of health avrebbe contattato la Samaritan’s Purse, l’organizzazione umanitaria per la quale il dottor Kent Brantly, 33 anni, e Nancy Writebol, 59 anni, lavoravano in Liberia, per offrire il trattamento sperimentale, conosciuto come Zmapp, sviluppato dall’azienda Biotech Mapp Biopharmaceutical. I pazienti sarebbero stati informati del fatto che il trattamento non era mai stato testato su un essere umano, ma avrebbero comunque accettato di provare il siero, arrivato giovedì.

Sulle condizioni del medico, le fonti divergono: per alcuni le condizioni di Brantly sarebbero migliorare molto, tanto che i dottori avrebbero descritto gli eventi come “miracolosi”. Secondo la fonte della Cnn, invece, la risposta del fisico di Writebol al trattamento non sarebbe stata altrettanto straordinaria. Il medico si trova già ricoverato negli Usa, dove dovrebbe giungere a breve anche la collega.

In Africa Occidentale gli americani invieranno 50 esperti per aiutare le autorità locali a contenere l’ebola, ma il rischio è che sia già troppo tardi. In Liberia, i corpi delle persone decedute sanno cremati.