Visivamente stupefacente. Interstellar vi farà cadere la mascella. Se non per gli effetti speciali, per le dozzine di “mah” e “bah” della trama.
Interstellar
Terra. Futuro prossimo – che mica ci siamo tanto distanti.
Forse a causa della sovrappopolazione e del riscaldamento globale – nel film non è specificato – il nostro amato Puntino Blu sta diventando un inospitale deserto e tutta la popolazione è costretta a dedicarsi alla sola coltivazione del suolo per il proprio sostentamento. Ripudiati i fasti e gli sprechi del 20esimo secolo, gli Stati Uniti – perché il resto del mondo, ovviamente, non esiste – arrivano a negare le missioni lunari, bollandole come panzane inventate per far fallire i comunisti (ok, nel film ci si ride sopra, ma c’è gente che ci crede davvero).
Cooper – Matthew - Humhumhum - McConaughey – è un ingegnere e pilota riconvertito dal governo in agricoltore provetto. Per caso – mica tanto – scopre una base segreta di un’organizzazione che si rivelerà essere la NASA. Si, l’ente spaziale americano, ora ridotto ad una società segreta che nell’ombra cerca di salvare l’umanità. E ovviamente Cooper non poteva che cadere a fagiolo.
NASA: “Toh, ma guarda, è Cooper! Avevamo una base spaziale, un mega-razzo per lanciarla e tutta l’attrezzatura scientifica ma nessun pilota!”
Cooper: “Capperi! Pensate che è da almeno un’oretta buona che la meno al pubblico col fatto che sono un ingegner-pilota e che fremo dalla voglia di tornare a volare. Pensa a volte le coincidenze!”
E mentre il pubblico imita in coro il capitano Picard qua a fianco. Cooper, che oltre ad essere un ingegner-pilota-agricoltore è pure ragazzo padre saluta i suoi due figlioli e si imbarca per una missione interstellare insieme a una squadra di scienziati capeggiata da un’improbabilissima Anna Hathaway. Lo scopo è attraversare un wormhole apparso vicino a Saturno ed esplorare i pianeti del sistema solare dall’altra parte per trovare una nuova casa all’umanità.
Black - plot - holes
Se arrivati fin qui la trama ha scricchiolato sotto il peso delle Razzate sopracitate, aspettate, perché il bello deve ancora venire ed evito di andare oltre per non rovinare la sorpresa a chi il film ancora se lo deve vedere.
Quel che posso dire, di buono, di Interstellar, riguarda gli effetti visuali e l’ingegnoso uso della Fisica (con la F maiuscola). Nolan si è divertito a inserire nella trama scene e twist che non mancheranno di divertire e catturare l’immaginazione dei patiti di scienza e fantascienza. Forze centrifughe e centripete, gravità e relatività sono co-protagonisti della pellicola, resi in maniera magistrale dagli effetti speciali e la fotografia messi in campo.
Oltre a ciò, purtroppo, il film non da. Una delizia per gli occhi e qualche spunto interessante che però si perdono in una trama che lascia esterrefatti per la superficialità di personaggi e scene che rimangono sospese a mezz’aria. Nel vuoto pneumatico.
E tu rimani lì. Dopo aver visto quel finale che un senso, anche a cercarlo bene, non ce l’ha. E te ne torni a casa con un “mah” di dimensioni … interstellari.