Capita sempre più spesso di vedere macchinoni di lusso con targhe straniere sfrecciare per le nostre strade. Possibile che nei paesi dell’est hanno fatto tutti i soldi?
A dire il vero dentro queste auto di lusso la maggior parte delle volte ci sono nostri connazionali. Un’auto immatricolata fuori dall’Italia non paga il bollo, le multe e soprattutto non si perdono punti della patente. Un modo per evadere fisco e redditometro.
Ai “furbetti delle targhe” per fare tutto ciò occorre un residente rumeno, bulgaro, ucraino disposto a dare le proprie generalità, e come potete immaginare esiste un esercito di prestanome, pronti a mettere a disposizione i propri dati per pochi spiccioli.
Ma perché un cittadino straniero non dovrebbe pagare né multa né bollo? Semplicemente perché recapitare un avviso in Bulgaria o Romania sarebbe complesso dal punto di vista burocratico e un costo per le casse comunali, con scarse probabilità che la missiva arrivi a destinazione.
Qualora si verifichi un sinistro stradale con un veicolo con targa e assicurazione straniera occorre rivolgersi all’U.C.I. (Ufficio centrale Italiano), non essendo possibile utilizzare la constatazione amichevole né attivare i canali assicurativi tradizionali. Ciò comporta un allungamento sensibile dei tempi di ottenimento dell’indennizzo, oltre che un gravoso costo per le casse dello Stato, proprio perché, in caso di irreperibilità dell’assicurazione straniera o impossibilità di rivalersi su di essa da parte di quella italiana o dell’Uci, sarà proprio quest’ultimo a dover liquidare il risarcimento.
Se lo straniero non paga non ci sono sanzioni mentre se un italiano non paga una multa in Italia è previsto il fermo amministrativo del veicolo. Appare palese che c’è qualcosa che non funziona!