Il giorno dopo il venerdì di sangue, caratterizzato da attentati terroristici in Francia, Tunisia, Kuwait e Somalia, il Viminale a diffuso un nuova mappa dei Paesi a rischio per i turisti italiani che si metteranno in viaggio nei mesi estivi. Il rischio è quello di nuovo attentati, soprattutto nelle aree turistiche. Il panorama è desolante: mezzo mondo passa da “paesi da evitare” a “viaggiare con cautela”.
I paesi da evitare (in rosso)
I paesi off limits sono concentrati principalmente nel Maghreb africano e nel Medio Oriente. Da evitare l’Iraq e la Siria, terre dove il Califfato cerca di espandere il proprio controllo; il Kuwait, lo Yemen e il duo Pakistan e Afghanistan. L’Africa risplende come un albero di natale: Tunisia (dove i turisti sono già in fuga), Algeria, Libia, Egitto come Mali, Mauritania, Niger, Nigeria, Sudan e Somalia sono altamente sconsigliati per via di conflitti e instabilità interna e la minaccia terroristica.
In Egitto, gli uffici diplomatici occidentali raccomandano di evitare viaggi non indispensabili in località diverse dai resort di Sharm El Sheik e del Mediterraneo mente la Farnesina consiglia estrema cautela nelle grandi città coma Casablanca, Rabat e Marrakech. Perciò anche in Marocco altissima attenzione.
Da evitare se non altamente indispensabile (in arancione)
In questa lista rientra l’Iran, la zona dell’Oman a confine con lo Yemen e l’area del Caucaso viste le tensioni politiche con la Russia e la presenza di cellule terroristiche. In Georgia attenzione agli animali fuggiti dallo zoo e ancora vaganti (evitare zone boscose e non illuminate). Evitare di andare se non indispensabile anche in Liberia e Sierra Leone (per via del rischio Ebola) e in Congo, mentre in Kenya continua la minaccia terroristica.
Lo stesso vale per certe zone del Messico (rischio criminalità, principalmente a nord) e in paesi come Colombia e Venezuela. Sconsigliatissima, per via del conflitto, anche quella parte dell’Ucraina contesa tra Kiev e Mosca.
Viaggiare con cautela (in giallo)
Il consiglio vale per il resto dell’Africa, il sud est asiatico (India, Filippine e Thailandia dove si chiede ai visitatori di evitare i viaggi nelle provincie del sud a maggioranza musulmana) e le nazioni nate dalla dissoluzione dell’Urss come Uzbekistan, Kazakistan e Turkmenistan. Viaggiare con cautela in Arabia Saudita, Giordania e Israele.
Anche il sud America non si salva: attenzione in Brasile, Cile, Perù, Paraguay e Bolivia. L’Europa non può mancare: cautela nei paesi dei Balcani e in Ucraina.
Nessun allarme (in verde)
Nessun allarme in Nord America, Europa e Russia come in Australia, Cina (se non nelle provincie che confinano con le ex repubbliche dell’Unione Sovietica), Mongolia, Giappone e Corea del Sud. Non manca l’Argentina e parte dell’Oman e gli Emirati Arabi, “un’oasi verde” in mezzo a violenza, disordini e terrorismo.
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito Viaggiare Sicuri.