Carte contactless: vizi e virtù della nuova generazione di carte di credito (e debito)
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Carte contactless: vizi e virtù della nuova generazione di carte di credito (e debito)

NFC? RFID!

No, non è un nuovo modo per mandare a quel paese il rumoroso dirimpettaio. RFID sta per Radio-Frequency IDentification (identificazione a radio frequenze) e NFC è l’acronimo di Near Field Communication (comunicazione in prossimità). Sono le tecnologie incluse nell’ultima generazione di carte Bancomat, carte di credito (MasterCard, Visa) e di debito (PostePay) che permettono il famigerato pagamento Contactless — senza contatto.

Se vi state chiedendo se anche voi avete una carta contactless vi basta guardare se il vostro bancomat, carta di credito e di debito presenta il disegno stilizzato di una serie di onde radio, come quello qua sopra.

Si avvicina la carta al lettore, si accende una lucina verde, si sente un “bip” di conferma e il gioco è fatto: avete fatto il vostro primo pagamento contactless. Addio monete e resti ma anche codici e firme. I pagamenti contactless promettono di dimezzare le code alle casse e recenti studi hanno confermato che — nel bene o nel male — la facilità del pagamento contactless ha portato ad un 30% di aumento dei consumi di chi ne è dotato.

Direte: “Niente codice? E se qualche malintenzionato mi sfiora la tasca o la borsa con un POS portatile e mi ruba dei soldi dalla carta?!” Tranquilli … ma non troppo.

Contactless. Secureless?

Come le ben conosciute carte col chip, le carte contactless “girano” nello stesso circuito delle normali carte di credito e di debito, anche se c’è una differenza fondamentale: mentre le carte col chip richiedono tutte le volte l’inserimento del PIN, le carte contactless non lo richiedono per importi sotto un certo limite. In Italia (e in tutta l’Eurozona) il limite è di 25€.

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Essendo sullo stesso circuito delle altre carte, anche le contactless godono delle stesse garanzie anti-frode e, per dare maggiori sicurezze al cliente, le banche che le emettono tendono a fornire servizi per aumentarne la sicurezza, come SMS che avvisano ogni volta che si effettua un acquisto. Va inoltre sottolineato che oltre il limite — che ricordiamo essere di 25€ in Italia — la carta richiede comunque l’inserimento del classico PIN.

Dicevamo “tranquilli” ma non troppo. Ci sono sono già stati casi, sopratutto con le carte contactless di prima generazione, in cui ricercatori e hackers sono riusciti a prelevare informazioni e denaro dalle carte di “ignare” vittime.

Ma non temete! Se avete una contactless e volete evitare spiacevoli ed inattesi “prelievi” basta schermare le vostre carte all’interno del portafoglio. All’uopo sono state inventate speciali protezioni che impediscono qualsiasi comunicazione radio. Lo stesso discorso vale per portafogli schermati ma, come ricorda la BBC se volete bloccare le onde vi basta creare una piccola tasca con un po’ di carta stagnola e metterci dentro la vostra carta.