Mangiare troppi grassi altera la comunicazione tra intestino e cervello, modificando le popolazioni di batteri intestinali e i circuiti cerebrali. Tra gli effetti collaterali alterazione della sensazione di sazietà e sviluppo dell’obesità.
Questo è quello che suggerisce una ricerca presentata al meeting annuale della Society for the Study of Ingestive Behavior di Denver.
Lo studio, condotto sui ratti, si basa sull’ipotesi che esista una via di comunicazione tra queste due parti del corpo, chiamata agut-brain axis (asse cervello-intestino). Su questa strada si incontrerebbero, interagendo tra loro, i segnali provenienti dall’apparato gastro-intestinale e quelli del sistema nervoso. Probabilmente con la complicità degli ormoni e anche dei batteri che popolano l’intestino.
Nel loro studio, i ricercatori guidati da Krzysztof Czaja dell’University of Georgia College of Veterinary Medicine hanno sottoposto alcuni ratti a due diversi tipi di diete: una standard, contenente circa il 6% di grassi, l’altra ad alto contenuto di grassi, circa il 35%.
Si è quindi osservato che una dieta ad alto contenuto di grassi induce dei cambiamenti importanti a livello intestinale. In base alle sostanze nutritive introdotte, cambia il microambiente intestinale e alcuni batteri iniziano a espandersi. Altri batteri cominciano invece a morire e scomparire. Un cambiamento, che, a cascata, si ripercuote fino al cervello.
Ratti o meno, un motivo in più per sforzarsi di aderire a uno stile di vita e a una dieta equilibrata.