La carne trattata industrialmente, come le salsicce o i wurstel, causa il cancro. E’ l’allarme dell’Organizzazione mondiale della sanità che ha pubblicato una ricerca già anticipata a grandi linee nei giorni scorsi. Lo studio mette nel mirino l’eccessivo consumo di carne rossa.
Tutta colpa di uno zucchero, chiamato Neu5Gc, assente nell’uomo, ma naturalmente presente nella maggior parte dei mammiferi. L’ipotesi è che la molecola di Neu5Gc, riconosciuta dal nostro organismo come estranea, attivi una costante risposta del sistema immunitario e la reazione degli anticorpi, originando un’infiammazione cronica e sistemica dell’organismo.
Già nel 2007 gli oncologi italiani lanciavano l’allarme sulla cancerogenicità delle carni rosse nelle parti “bruciacchiate”, sicuramente le più saporite ma le più tossiche, perché contengono idrocarburi.
Per “carni lavorate” si intendono tutte le carni conservate grazie all’aggiunta di sale, all’affumicamento o mediante qualsiasi altra procedura, escluso il congelamento. Nella lista dei cancerogeni, oltre a salsicce e bacon, bisogna quindi comprendere anche gli hot dog, la pancetta, il salame e gli insaccati in generale. Meno a rischio quelle rosse non lavorate, inserire fra le «probabilmente cancerogene».
Tuttavia gli esperti predicano niente allarmismi. «L’Oms dice cose che erano già in gran parte emerse da studi precedenti e non è in questione il divieto di consumare carne: come per tutti gli alimenti, serve equilibrio» - afferma Pinto (presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica) che aggiunge che la decisione dello IARC è «un invito a tornare alla dieta mediterranea».