Archiviata l’emergenza Ebola, un nuovo virus desta preoccupazioni. Parliamo del virus Zika, che da ottobre agita il Brasile e si sta facendo strada in altri 21 stati tra Caraibi, Nord e Sud America.
Che cos’è?
Il virus Zika è un agente patogeno trasmesso dalle zanzare Aedes, scoperto per la prima volta nel 1947, nell’organismo di alcune scimmie ugandesi. Successivamente, nel 1952, è stato individuato anche nell’uomo in Uganda e Tanzania. È diffuso soprattutto in Africa, nelle Americhe, in Asia e nelle regioni del Pacifico meridionale.
Quali sono i sintomi?
Non si tratta di un virus letale, solo un quinto delle persone infettate si ammala effettivamente, e i sintomi non vanno in genere al di là dei classici dell’influenza: febbre, eruzioni cutanee, dolori alle articolazioni, occhi rossi.
Per chi è pericoloso?
Per le donne incinta. Potrebbe colpire in maniera grave i feti nel grembo di donne infettate: gli esperti indicano infatti un possibile legame del virus con la comparsa di gravi patologie nei neonati, come la microcefalia fetale che, caratterizzata da uno sviluppo minore del cranio, può determinare seri ritardi cognitivi e problemi alla vista e all’udito.
In Brasile sono 3.893, ad oggi, i casi sospetti di microcefalia causata da Zika. Diversi paesi dell’America latina hanno raccomandato alle donne di non mettere in programma gravidanze in questo periodo.
Cure
Non esiste al momento un vaccino utile per prevenire il contagio, quindi essenzialmente è necessario tutelarsi evitando di entrare in contatto con quelle che sono le zanzare potenzialmente pericolose che potrebbero iniettare il virus. Ricercatori di Stati Uniti, Brasile e altre nazioni stanno già lavorando a un vaccino, ma i tempi non saranno brevi.