Via libera definitivo al part-time previsto dalla legge di stabilità (art. 1, comma 284, n. 208/2015) a favore dei lavoratori prossimi alla pensione.
Con le ultime indicazioni fornite dall’Inps con la Circolare 90/2016 si da il via alla misura che consentirà ai lavoratori dipendenti del settore privato a tempo indeterminato, a seguito di un accordo con il datore di lavoro, di attivare su base volontaria il part-time con una riduzione dell’orario di lavoro tra il 40 ed il 60% dell’orario pieno.
La norma parla di lavoratori dipendenti a tempo pieno del settore privato (esclusi quindi i pubblici e gli autonomi) che maturano entro il 31 dicembre 2018 il diritto al trattamento di vecchiaia; devono quindi aver compiuto 63 anni e 7 mesi, se uomini, e 62 e 7 mesi se donne.
La diminuzione della retribuzione è in parte compensata dalla ricezione in busta paga di un “bonus” - erogato dal datore di lavoro calcolati sulla parte di retribuzione non più dovuta, per effetto della riduzione di orario. Tale importo è esente da imposte, contributi e premi Inail.
In definitiva l’opzione part time agevolato per gli ultimi anni di lavoro conviene soprattutto al dipendente che potrà, in questo modo contare su una retribuzione netta con il part-time superiore a due terzi della somma che avrebbe percepito con il lavoro pieno per gli anni che lo separano dalla quiescenza.
Inoltre, una volta arrivato alla pensione, il lavoratore riceverà comunque un assegno pensionistico come se avesse lavorato fino alla fine a tempo pieno.