Sempre meno bambini nascono in Italia. A certificarlo è l’Istat, in base a un dato incontrovertibile. Nel 2015 sono stati registrati all’anagrafe 485.780 bambini, quasi 17mila in meno rispetto al 2014.
E nei primi sei mesi del 2016 le cose non sembrano andare meglio visto che i nuovi nati sono calati del 6% ripsetto allo stesso periodo del 2015.
In attesa di sapere se la seconda parte dell’anno e il 2017 porteranno un’inversione di tendenza, alcune ragioni di questa calo di nascite sono facili da spiegare, sopratutto per i giovani. Dalla mancanza di un lavoro a quella di una stabilità economica che possa mantenere una famiglia, dalla mancanza di prospettive alle difficoltà di lasciare l’ambiente famigliare.
Si spiega così come calino costantemente le coppie di genitori entrambi italiani: i nati da questo tipo di coppia scendono a 385.014 nel 2015 e risultano oltre 95 mila in meno negli ultimi sette anni.
Calano però, per il secondo anno consecutivo, anche i nati con almeno un genitore straniero, che nel 2015 sono 100.766 (20,7% del totale dei nati), rispetto ai 104.056 del 2014. Così come i nati da genitori entrambi stranieri, che nel 2015 sono 72.096, quasi tremila in meno rispetto al 2014.
Si alza anche l’età in cui la donna diventa mamma. L’8,3% dei nati nel 2015 ha una madre di almeno 40 anni, il 10,3% una sotto i 25 anni di età. La posticipazione della maternità è molto accentuata per le madri italiane: il 9,3% ha più di 40 anni.