Terrore nella capitale inglese. Un veicolo, un fuoristrada grigio, transita sul ponte di Westminster. All’improvviso l’auto si getta sul marciapiede e falcia i pedoni presenti.
L’auto si ferma poco dopo contro i cancelli che delimitano il Parlamento inglese. Scende un uomo, i testimoni parlando di un individuo vestito di nero, con barbetta e tratti asiatici.
Lo psicopatico, armato di due coltelli, tenta di entrare all’interno del Parlamento ma ne segue una colluttazione con alcuni agenti di guardia all’ingresso. Alla fine l’uomo verrà ucciso da due agenti in borghese.
Questa una prima ricostruzione, del tutto provvisoria, del nuovo attentato che ha sconvolto la capitale inglese, a un anno esatto di distanza dai tragici atti terroristici di Bruxelles e a 12 anni dall’ultimo attentato in terra britannica.
Il bilancio parla di due morti: oltre l’attentatore, sarebbe deceduta una donna. Molti feriti (almeno dodici) tuttavia versano in condizioni definite “catastrofiche”. Un agente, accoltellato, verserebbe in condizioni critiche.
Durante l’attentato, il primo ministro Theresa May, che si trovava all’interno del palazzo, è stato caricato d’urgenza su una Jaguar e rapidamente allontanato, come prescrivono le misure di sicurezza in questi casi. Inseguito è stata sgomberata anche la Camera dei comuni.
Data la dinamica dell’attacco, si dovrebbe trattare di un attentato. Al momento però non sono giunte ancora delle rivendicazioni.