Prima promesso, poi impossibile da ottenere. E’ il bonus neo mamma, chiamato “Mamma domani” introdotto nella legge di Bilancio.
Un contributo, pari a ben 800 euro, sbandierato dal Governo ma che nella realtà si traduce in un nulla di fatto. Il bonus doveva essere operativo dal primo gennaio, ma per mesi non si è vista neanche l’ombra del modulo da compilare per richiederlo.
Tanto da costringere gli operatori dell’Inps a consigliare alle neo mamme “di far finta che nemmeno ci fosse”. Cosi per comprare passeggino, culla, vestitini le famiglie italiane si sono dovute arrangiare.
A fine febbraio, sul sito dell’Inps, è arrivata una prima circolare che chiariva la platea dei beneficiari del contributo. Poi una seconda, sulla falsariga della prima. Ma su come presentare la domanda silenzio totale.
Ora dopo le polemiche e l’ennesima figura di merda del Governo, diventata di pubblico dominio dopo l’interesse dei mezzi di informazione sulla vicenda, qualcosa si muove.
La documentazione dovrebbe essere pronta a maggio e la procedura dovrebbe avvenire solo per via telematica.
Certo che, con il fiume di domande che verranno presentate, per ottenere realmente il bonus, le mamme dovranno pazientare ancora alcuni mesi e armarsi di molta pazienza.
Dalla vicenda emerge l’ennesimo quadro deprimente di un paese che promette ma che poi non è in grado di mantenere le promesse. Di istituzioni che si riempono le bocche di belle parole ma che nella realtà non si interessano minimamente del cittadino, dei suoi bisogni e delle sue difficoltà.