Non hanno più uno Stato. Le principali città in loro possesso (come Mosul e Raqqa) sono state riconquistate dai rispettivi governi con l’aiutino di americani, russi, curdi e iraniani.
L’Isis, la banda di tagliagole che per qualche anno ha terrorizzato l’occidente con le minacce e i suoi attentati, non esiste più. Almeno come Stato detentore del concreto possesso di un dato territorio.
Che la banda di straccioni l’abbia fatta, come si dice, fuori dal vaso? Possibile. Prima utili per destabilizzare il regime di Damasco e/o per tenere sotto pressione il governo di Baghdad, i tagliagole sono diventati degli alleati troppo potenti e minacciosi. Quindi scomodi.
E quando l’Isis si è espansa troppo a livello territoriale e ha cominciato a falciare o uccidere francesi, spagnoli, tedeschi o inglesi, le democrazie occidentali e i russi non hanno avuto più la possibilità di rimanere a guardare.
Da qui l’intervento sul campo, con americani e curdi da una parte e russi e iraniani dall’altra (intervenuti quando il regime di Assad scricchiolava sotto la pressione di ribelli e fondamentalisti).
Risultato? Ora l’Isis minaccia a caso, prima i mondiali 2018, Messi e Neymar, ora Baby George. Domani la nonnina che attraversa la strada. In tutto questo, nessuno renderà mai giustizia alle persone falciate a Nizza come a Berlino o Barcellona. Vittime innocenti di lotte e interessi più grandi di loro.