Sabato 7 luglio, si è svolto il Live Earth - The concert for a climate in crisis, una manifestazione planetaria avente lo scopo di sensibilizzare gli uomini sul riscaldamento globale e sul cambiamento climatico in corso. 150 artisti di fama mondiale si sono esibiti in 11 città o località diverse (pure in Antartide) sperando di fare passare il messaggio attraverso la musica. Padrino e grande promotore della manifestazione Al Gore, autore dello sconcertante documentario Una scomoda verità e impegnato in prima linea nel salvaguardare l’ambiente. L’ex vicepresidente ha parlato dai palchi di Washington e del Giants Stadium (New York), portando avanti la sua battaglia.
Per molti è stato un successo. 2 miliardi di persone hanno assistito allo spettacolo in tv, milioni di contatti si sono registrati in Internet su Msn e Aol, che permettevano di vedere l’evento. Delude però il pubblico dei concerti, che non è sempre ha registrato il tutto esaurito. In Sud Africa a Johannesburg ad esempio si è fatto fatica ad arrivare alle 10.000 presenze. Forse il fatto che la manifestazione non era gratuita, e altri fattori (condizioni climatiche avverse, prezzi altissimi…la birra a Sidney veniva fatta pagare 50 dollari) hanno frenato la partecipazione.
L’importante era sensibilizzare però e anche qui molti dicono che il risultato è stato raggiunto. Il messaggio è stato diffuso su 7 continenti (se è stato recepito è però un altro discorso) e molti hanno preannunciato misure drastiche contro l’inquinamento globale e le emissioni di CO2. Il governatore del New Jersey ha approvato una legge contro le emissioni di gas inquinanti, lo stesso si appresta a fare il governo degli Stati Uniti e tutti coloro che si sono recati ai concerti hanno sottoscritto un documento nel quale si sono impegnati a difendere la terra. Ma non sono mancate però le proteste, sopratutto da parte degli ecologisti che hanno criticato l’evento, definendolo inquinante, e gli stessi artisti che vi hanno partecipato, per loro poco interessati allo scopo della manifestazione. Solo Madonna infatti ha fatto abbassare le luci dello stadio (tranne quelle del palco), in segno di solidarietà. Per il resto grande consumo di energia e emissioni di gas nocivi dicono gli ecologisti.
E il problema della reale portata dell’evento è il punto in questione. Coloro che hanno assistito si ricorderanno la musica o perché è stato realizzato il tutto? Le tante parole profuse per la salvaguardia dell’ambiente rimarranno o diventeranno suoni indecifrabili nel vento? E gli artisti hanno partecipato solo perché venivano pagati come accade di solito o perché ci credevano veramente?
Speriamo che in fondo prevalga il buon senso.
Il Gorgonauta.