Nel primo articolo eravamo giunti, nella successione dei fatti, alla fine del 2006.
Ecco quanto avevo scritto :
_ Fine 2006/ Inizio 2007 - Il comune ricorre al Consiglio di Stato che già nel 2003 gli aveva dato ragione. La sentenza annullerebbe tutte le delibere del Comune sul trasloco: quella sulla riqualificazione di Piazza Bianconcini, quella relativa al progetto esecutivo per la riqualificazione di Piazza Matteotti e anche la decisione del Comune di pagare i lavori attraverso l’emissione di Buoni ordinari comunali._
Ebbene il Consiglio di Stato si è pronunciato e per dovere di informazione riepilogo gli ultimi avvenimenti.
Il Consiglio ha bocciato il ricorso presentato dal comune contro la sentenza del TAR e di fatto ha bloccato tutto (cantiere, riqualificazione di Piazza Matteotti e spostamento del monumento) in base al famoso vincolo della Soprintendenza datato 2002 che definiva piazza e obelisco un unicum, facendo felici i comitati e loro sostenitori. Non si può dire che lo stesso effetto si sia verificato all’interno dell’amministrazione comunale. I comitati comunque hanno affermato che continueranno a sostenere la loro battaglia nel caso in cui il comune intenda procedere contro il vincolo.
Il comune da parte sua si è rivolto al Ministero dei Beni e Attività culturali e a Enrico Letta. Quest’ultimo ha preso atto del verbale della seduta del 28 maggio 2007 del Comitato tecnico scientifico dello stesso ministero che si pronunciava positivamente sullo spostamento. Questa era stata richiesta dal comune di Imola in data 12 aprile 2007 per interpretare il decreto della Soprintendenza, in relazione alla validità ed efficacia della procedura eseguita fino a quel momento dall’amministrazione. Il sindaco ha anch’egli preso visione del verbale, si è detto fiducioso sull’esito della vicenda e nel frattempo ha annunciato la messa in sicurezza del cantiere, del patrimonio archeologico scoperto e degli edifici adiacenti la piazza.
Martedì 25 settembre 2007 il cantiere è stato rimosso e la piazza è tornata agibile per i soli pedoni. Un terzo della piazza è pavimenta mentre il restante spazio è coperto da ghiaia pressata. A questo punto gli occhi sono puntati sulla Soprintendenza a cui spetta la prossima mossa.
Il Gorgonauta.