Eroi per tutte le tasche
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Eroi per tutte le tasche

_Una riesce a farsi male in mille modi diversi ma a guarire in un nanosecondo, l'altro viaggia nello spazio e nel tempo, l'altro ancora vola a velocità supersonica e quell'altro...__ _

Se state pensando che vi propini nuovamente un mega-articolo sulla storia degli X-men vi sbagliate di grosso. E’ l’ultima “cult series” importata direttamente dall’America, targata “NBC”, ecco a voi:

Se (come il sottoscritto) non siete particolarmente avvezzi a immergervi in ore e ore di divertimento sfrenato davanti a quello scatolotto magico che risponde al nome di TiVi (chi ha detto Amici della DeFilippi!?), non posso di certo esimermi dal raccontare un po’ di storia riguardo a questa serie televisiva.

I fili del destino

_ In tempi recenti, alcuni individui apparentemente non collegati tra loro hanno sviluppato dei poteri speciali. Sebbene ancora inconsapevoli, queste persone saranno chiamate non solo a salvare il mondo, ma a cambiarlo per sempre. Ogni storia ha il suo principio. Il primo volume della loro epopea inizia qui._

Ecco l’incipit che apre ogni episodio della prima (ed unica, per ora) serie.

Come avete avuto modo di capire, la storia raccontata in Heroes si dipana vorticosamente tra le vite di personaggi molto particolari:

Da sinistra a destra

  • Hiro Nakamura: Manipolare il continuum spazio-tempo (Sway, X-Men).

  • Niki Sanders: Ospita una seconda personalità, dalla forza sovrumana e dal comportamento violento, di nome Jessica (Hulk, ma senza il travaso di bile).

  • Micah Sanders/Hawkins: Comprensione e manipolazione di qualsiasi sistema tecnologico (Forge, X-Men).

  • D.L. Hawkins: Attraversa qualsiasi oggetto (ShadowCat, X-Men).

  • Peter Petrelli: Replica e assorbe i poteri degli “Heroes” che incontra (Mimo, X-Men).

  • Nathan Petrelli: Vola a velocità supersonica (CannonBall, X-men).

  • Claire Bennet: Rigenerazione cellulare quasi istantanea, che la cura da qualunque ferita o danno riceva (Wolverine, X-Men).

  • Mohinder Suresh: Non ha nessun superpotere ma è essenziale nell’economia della vicenda per le sue conoscenze genetiche.

  • Matt Parkman: Telepatia (Professor X, X-Men) .

  • Isaac Mendez: Preveggenza (Destiny, X-Men).

  • Simone Deveaux: Non ha neanche lei alcun potere, è la compagna di Isaac, ma si innamora di Peter fin dai primi episodi.

Bene, dopo le dovute presentazioni non posso fare altro che dirvi che l’eterogeneo gruppo di persone si vedrà (suo malgrado) impegnato a salvare, “nientepopòdimenoche”, il mondo; oltre, ovviamente, ad imparare a convivere con questi nuovi superpoteri.

Praticamente scontato, quindi un cult

Devo dire che l’unica ragione che mi ha spinto a non perdermi le prime puntate della serie è proprio l’assoluta somiglianza con il mio fumetto preferito, anzi, questo Heroes ricalca in tutto e per tutto temi e situazioni tipiche degli X-Men, tanto che sembra uno spin-off della trilogia Marveliana.

Comunque si può dire che il telefilm riesca a vivere egregiamente di vita propria, il suo principale punto di forza (anche questo mutuato tout-court dagli X-Uomini) è l’eterogeneità di temi, situazioni e “protagonisti” delle vicende, somministrate a brevi dosi da un montaggio agitato e frenetico.

Sono veramente pochi e brevi i momenti di “riflessione” dedicati ai personaggi, catapultati in un turbinio incessante di avvenimenti e concatenati l’un l’altro da un (beffardo) destino comune.

Per ora siamo solo alla 6° puntata, devo ammettere che la storia comincia ad interessarmi sul serio, soprattutto ora che i poteri dei protagonisti sembrano (finalmente) venire alla luce.

Un “Chi vivrà, vedrà” credo che descriva perfettamente quello che penso su una serie che in America ha spopolato e su cui Mediaset (ed in particolar modo ItaliaUno) sembra investire molto tempo e risorse. Come dice Hiro:

YATTA!!!