Così è stato deciso : Morte agli orsi.
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Così è stato deciso : Morte agli orsi.

Nel parco nazionale d’Abruzzo 3 esemplari di orso marsicano e altri animali (2 cinghiali e 2 lupi) sono stati quasi certamente avvelenati e uccisi. Forse è stata utilizzata la stricnina, sostanza peraltro vietata in Italia ma ancora rintracciabile. Una taglia complessivamente di 35.000 euro è stata posta sui responsabili. Tra gli orsi avvelenati anche Bernardo, uno star nella zona per le incursioni nei piccoli paesi alla ricerca di cibo. Con lui la compagna e un altro esemplare femmina. Carcasse di capre sono state rinvenute all’interno del parco e si pensa che siano state usate come esca per i 3 animali.

Prima di questa strage gli orsi marsicani all’interno dell’area protetta raggiungevano un massimo di 50 unità ma ora l’uccisione di 3 esemplari avrà sicuramente ripercussioni sull’intera popolazione, forse anche gravissime (la loro scomparsa), data la morte di 3 giovani orsi (in particolare 2 femmine). Questa specie animale purtroppo è via d’estinzione e in tutta Italia non sono presenti più di 80 orsi marsicani.

Ecco quanto riporta wikipedia alla voce orso marsicano :

L’orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus, Altobello 1921) è un endemismo italiano che trova posto nelle montagne degli Appennini centrali. In Abruzzo se ne contano circa 45-75 esemplari. La presenza forte è nei Parchi d’Abruzzo, Maiella, Sirente -Velino, Monte Genzana, Gran Sasso e anche nell’alto Molise. Sporadica presenza nei Monti del Reatino (Lazio) e Monti Sibillini (Marche-Umbria).

Gli orsi passano molto tempo nel bosco, ma frequentano praterie e zone rocciose. L’areale di ogni orso va da 10 a 200 kmq per ogni individuo. La loro dieta è composta per oltre il 90% di vegetali. L’orso marsicano, simbolo del Parco nazionale D’Abruzzo, è il più grosso carnivoro della regione, anche se è una sottospecie relativamente piccola di orso bruno. In media gli esemplari maschi pesano fra i 95 e i 130 kg e raggiungono in posizione eretta un’altezza di 1,8-1,9 metri.

E’ perciò evidente che la perdita di un solo esemplare sia un fatto gravissimo in grado di mettere in pericolo l’intera specie e l’ecosistema nel quale questa vive, modificandolo per sempre.

I responsabili. Chi può aver voluto questa strage? I maggiori sospetti si concentrano sugli allevatori della zona, sui bracconieri, sulla popolazione umana che risiede all’interno del parco o su chi magari si oppone all’esistenza stessa dell’area protetta. I primi per vendicarsi delle incursioni degli orsi nei loro pollai o recinti mentre ai secondi, si sà, piace cacciare violando la legge (ma perché lasciare il corpo allora o guastarlo con il veleno?). Per quanto riguarda gli abitanti della zona mi è difficile pensare che essi siano così masochisti da distruggere una delle loro maggiori fonti di guadagno (il turismo ecologico) ma certo c’è chi la pensa diversamente e ritiene il parco solo una grande scocciatura. C’è poi magari il pazzo, colui che si vuole vendicare per un torto subito a causa dell’esistenza del parco o dell’orso e colui che vuole attirare l’attenzione. Infine sotto la morte degli orsi si potrebbero nascondere grandi interessi e per chi volesse cementificare tutta la zona del parco (già provata questa estate dagli incendi) togliere di mezzo questi scocciatori sarebbe un buon affare.

Personalmente ritengo che avvelenare animali sia un gran vigliaccata sia per il metodo (appunto, vigliacco perché si colpisce senza dare la possibilità di difendersi) sia per il gesto in sè. Vigliacchi mi sembra l’unico epiteto giusto per persone in grado di fare tanto. Ogni anno l’uomo cancella dalla faccia della terra numerose specie animali e la scomparsa dell’orso marsicano sarebbe un’ulteriore perdita. Ma l’uomo è in grado di capirlo o dovrà aspettare di essere circondato dal deserto per farlo?

Il Gorgonauta.