Terremoto in Cile. Mercoledì 14 novembre una scossa di magnitudo 7,7/7,8 gradi Richter ha colpito il Cile settentrionale, in particolare le regioni di Antofagasta e e di Tarapaca (il Cile è suddiviso in 13 regioni, queste si trovano a nord vicino al confine con Boliva e Perù). Città come Tocopilla, Catama e la stessa Antofagasta hanno registrato danni, sopratutto nelle vie di comunicazione, crolli e interruzioni dell’energia elettrica. L’epicentro del sisma è stato individuato a 60 km di profondità tra le Ande delle 2 regioni ed è stato avvertito anche nella capitale, Santiago del Cile. L’Allarme tsunami, subito scattato, è poi rientrato dato che la scossa non ha avuto origine in mare. Purtroppo si segnalano anche 2 vittime, una in seguito ad un crollo di un muro un’altra per infarto, e numerosi feriti. In questi giorni proseguono le scosse di assestamento, l’ultima proprio oggi di magnitudo 6,3 gradi Richter.
Tifone in Bangladesh. Già 3.447 i morti accertati nel paese asiatico a causa del tifone Sidr ma tale triste statistica sempre destinata ad aggravarsi, giungendo tra le 5.000 e le 15.000 vittime, dato che molte zone del paese sono ancora isolate ed è in suo l’usanza di bruciare i cadaveri. Il Ciclone è stato ritenuto uno dei più devastanti degli ultimi anni con venti fino a 240 Km/h. Ora si temono epidemie e malattie infettive mentre si è messa in moto la macchina degli aiuti internazionali : soccorsi e stanziamenti di denaro dall’ONU, dall’Unione Europea e dalla stessa Italia : nel paese mancano sopratutto viveri e medicinali ma anche i soccorsi, dato che i mezzi impegnati sono insufficienti. Chiunque può offrire il proprio aiuto seguendo le procedute indicate su giornali o tv. Secondo alcuni il pesante bilancio è riconducibile anche alla stessa popolazione, sopratutto della costa, che avrebbe sottovalutato il tifone, essendo abituata a numerosi allarmi-tsunami, rivelatisi poi infondati, e alle violente tempeste abbattutesi nel paese negli scorsi mesi. Il sistema nazionale di prevenzione dei cicloni ha funzionato, permettendo di mettere in salvo almeno 1 milione di persone, ma parte della popolazione non è stata allontanata o non ha voluto evacuare ed è andata incontro al pericolo.
Questi 2 recenti e tristi eventi, che qui ho riprodotto come esempi, oltre che per non farli dimenticare, possono condurre a questo interrogativo : la natura è contro l’uomo? Oppure accade il contrario?
Prima riflessione. Eventi naturali catastrofici da sempre si verificano sul nostro pianeta, ancor prima della comparsa dell’uomo sulla Terra. Eventi come terremoti o eruzioni vulcaniche da sempre incutono timore e paura e spesso hanno causato immani tragedie. E’ quindi evidente che se la risposta al quesito è affermativa, da sempre la natura si pone contro l’uomo. Tuttavia questo porta ad un’altra supposizione, per me altrettanto errata : se l’uomo si pone in un rapporto conflittuale con quello che lo circonda vuol dire che non ne fa parte, che è qualcosa estraneo o esterno alla natura. Al contrario l’uomo è natura, ne fa parte e anche col rischio di andare incontro a polemiche ribadisco che l’uomo è un animale, che seppur speciale, pur sempre tale rimane. Perciò non si può porre in conflitto con essa e nello stesso tempo non può sempre pretendere di dominarla. Che la Terra stessa sia un organismo, secondo la teoria Gaiana, è ancora un dato del tutto da appurare e perciò affermazioni assolute in tal senso sono da escludere. Ritornando al fatto che eventi catastrofici accompagnano da sempre la vita dell’uomo, questo ci porta alla loro possibile previsione e neutralizzazione, ossia alla seconda riflessione..
Seconda riflessione. Il problema, sopra sottolineato, è oggi aggravato dall’aumento della popolazione mondiale che vive in zone a rischio oppure ignora di tutelare il territorio per evitare o appunto prevenire catastrofi ambientali (e per ultimo aggiungiamo l’inquinamento causato dall’uomo che aumenta la loro intensità e forza). Da una parte taluni eventi sono molti difficili da prevedere, dall’altra si ignora di effettuare un’attività di tutela e e messa in sicurezza del territorio. L’attività imprudente dell’uomo o quella della natura o infine la combinazione di entrambi portano così inevitabilmente al disastro. Che colpisca il Bangladesh o gli Stati Uniti è lo stesso, dato che l’uomo è ancora oggi impreparato agli eventi naturali estremi. Gli ultimi fatti affermano questo e lo stesso Uragano Katrina del 2005 ne è una prova: nessun paese, anche quello più potente al mondo, può ritenersi al sicuro. Il Cile ha registrato poche vittime dato che il terremoto ha colpito una zona scarsamente popolata. Tuttavia non sono neanche in grado di negare che effettivamente nel paese dell’America latina esistano adeguate misure di sicurezza, in grado di far fronte a questi eventi naturali estremi.
Concludendo proprio su questo si deve insistere: prevenzione e sicurezza sono le parole chiave per evitare che l’uomo, in futuro, vada incontro a disastri simili.
Il Gorgonauta.