In questi giorni in Campania, e particolarmente nel suo capoluogo, si (ri)assiste ad un triste spettacolo : cumuli di rifiuti si accumulano per le vie e le strade della città mentre i vigili del fuoco vengono chiamati qua e là per spegnere l’immondizia data alle fiamme (cosa ancora peggiore). La situazione è ancora una volta al limite (se non è già andata oltre) in quanto solo a Napoli più di 3700 tonnellate di mondezza non sono state raccolte e trattate. Nell’emergenza si decide di riaprire la discarica di Pianura (chiusa dal 1996), suscitando immediatamente le proteste e la rabbia di coloro che sono a stretto contatto con l’area della discarica. Mentre proseguono scontri e incidenti con la polizia giunge un’altra brutta notizia : la commissione europea deciderà entro il mese se continuare la procedura d’infrazione, iniziata a giugno, contro l’Italia per il mancato smaltimento e trattamento dei rifiuti secondo quanto previsto dalla normativa comunitaria.
E se si bruciano i rifiuti la diossina, accompagnata da altri veleni, si riversa nell’aria..
L’emergenza dura ormai da 14 anni ma il problema rimane sempre lo stesso. Nel frattempo si continuano a nominare commissari straordinari che non risolvono nulla (ma che vengono regolarmente pagati) e si susseguono misure temporanee e non definitive come la riapertura di alcune discariche che ben presto tornano a riempirsi o lo smaltimento all’estero (in Germania) e in altre regioni italiane dell’immondizia, cosa che richiede ovviamente il versamento di altro denaro nelle casse di altri. Oggi in Campania la triste verità è una sola : i rifiuti non si sanno dove mettere dato che tutte le discariche sono piene o messe sotto inchiesta dalla magistratura, nessuno ne vuole altre e non ci sono né inceneritori nè termovalorizzatori. L’unico è in costruzione ad Acerra ma prima del 2009 non sarà pronto (e fino ad allora si prevede di stipare i rifiuti a Pianura).
Poco riciclaggio, raccolta differenziata a macchia di leopardo, piani di smaltimento dei rifiuti rimasti sulla carta o messi malamente in pratica : l’immondizia così finisce accumulata in discariche abusive o imballata in eco-balle che di ecologico hanno solo il nome. Aggiungiamo la mano criminale della camorra, che si infiltra nella gestione delle discariche e dei rifiuti, e l’arrivo nella regione per anni di rifiuti (anche pericolosi) provenienti da tutta Italia, con la benevolenza della criminalità organizzata.
Insomma tutti pensano solo al loro interesse : il governo di turno a lasciare al prossimo esecutivo il problema, la criminalità a fare i suoi sporchi guadagni, il commissario a intascarsi il suo stipendio, l’amministrazione a non fare nulla e il cittadino a protestare contro qualsiasi impianto in grado di smaltire i rifiuti (come se questi sparissero con la bacchetta magica). E basterebbe solo un pò di buon senso (e forse di intelligenza) per preparare un progetto degno di tal nome e metterlo in pratica, evitando ovviamente infiltrazioni mafiose con severità e rigore.
Il Gorgonauta.