Leoni per Agnelli.
Il Gorgonauta Il Gorgonauta

Leoni per Agnelli.

Trama. Il senatore Jasper Irving (Tom Cruise) annuncia alla giornalista Janine Roth (Meryl Streep) che in Afghanistan verrà intrapresa una diversa strategia militare destinata a risolvere la situazione una volta per tutte. Nel frattempo nel paese asiatico 2 soldati, che rientrano nelle nuove operazioni, vengono divisi dai propri compagni dall’improvviso fuoco nemico che colpisce l’elicottero su cui stavano viaggiando. I 2 uomini non sono che studenti universitari arruolatisi con grande disapprovazione del proprio docente, il dottor Stephen Malley (Robert Redford). Quest’ultimo lo ritroviamo a colloquio con un ragazzo molto intelligente e capace ma che ha perso di vista gli studi, dedicandosi al divertimento.

Recensione. 3 storie che hanno elementi e luoghi in comune. Per primo ecco il politico a colloquio con la stampa. Il suo è un annuncio trionfale, sensazionale : in Afghanistan è in atto nuova strategia che porterà alla vittoria. Ma non è un discorso già sentito?. E ancora non è uno stratagemma per allontanare la gente dalla verità, dalle bare che arrivano in patria?. Il senatore parla di errori ma continua a commetterli, non risponde alle vere domande che riguardano il nocciolo della questione. Mentre il senatore parla e straparla sul campo la situazione è diversa, gli americani non bastonano gli afghani, semmai è il contrario. E così le parole si scontrano immediatamente con i fatti : una tranquilla missione si trasforma in incubo, soprattutto per 2 soldati che si trovano ad affrontare da soli soverchianti forze nemiche. Nel frattempo all’università della California il professore S.Malley si incontra con un suo studente molto dotato ma che frequenta poco le lezioni.

Osservando la pellicola, si notano subito i bersagli di Robert Redford : la stampa e i giovani. La prima è stata troppo accondiscendente verso il potere, continua ad esserlo e non dice la verità. L’esempio è Janin, che pone le domande giuste ma quasi ammira Irving, anche se intuisce le sue bugie. Anche il suo capo rappresenta bene un certo tipo di stampa interessata solo alla notizia e non alla sua veridicità. I secondi invece sono troppo pigri e non riflettono abbastanza. Il colloquio tra il professore e lo studente è la rappresentazione di quanto avviene oggi per Redford. Da una parte un ragazzo ricco, intelligente che spreca il suo tempo e non combatte per quello in cui profondamente crede, dall’altra altri 2 studenti che decidono di voler cambiare le cose, di impegnarsi e far parte degli eventi. Che sia giusta o meno la loro scelta è quella di arruolarsi. Ne verrà la pena?. La risposta deve arrivare tramite il panorama di un cimitero di guerra ed allora occorrerà chiedersi : la morte di tanti uomini ha una ragione, un senso?. Ma perché il primo non fa nulla?. La spiegazione proviene dalla sua bocca : è talmente schifato da quello che lo circonda che non ha senso battersi, lottare sopratutto per diventare nient’altro che una persona che oggi detesta. Meglio allora stare in disparte, godersi la vita se si può ed essere onesto, anche se questo significa non rischiare. 2 sono le altre caratteristiche del ragazzo : si lamenta ma allo stesso non fa nulla e pretende di sapere tutto senza averlo prima vissuto. In questa ottica meglio, dice il professore, i 2 che si sono arruolati : la scelta può essere messa in discussione ma non il rispetto per aver deciso di fare qualcosa.

Accuse esplicite per i ragazzi d’oggi che subiscono passivamente gli eventi, si allontanano della realtà facendo il gioco dei potenti che così hanno buon gioco a manipolarli, bombardandoli di stupidità ed inutilità. Redford chiede maturità, impegno. Il film da parte sua passa da una scena all’altra ma mai con casualità : mentre il prode senatore canta vittoria le sue truppe le prendono, i 2 soldati in Afghanistan appaiono sulla scena appena ha parlato il primo ragazzo, in un gioco degli opposti. 2 dialoghi, quasi 3, animano lo schermo : il primo, del senatore, che cerca di imporsi sulla giornalista , il secondo del professore, il più pacato possibile per poter spiegare bene il suo punto di vista dialogando con la controparte, per ultimo quello dei 2 commilitoni e amici, rappresentazione della tragicità della guerra. Bravi i 3 attori principali, Cruise, Streep, Redford, nessuno fa brutta figura.

Facile dire una pellicola contro la guerra, una che ti chiede di fare la tua parte e critica quanti finora non hanno avuto il coraggio di dire Io non ci sto, soprattutto a fatti. Ma la pellicola non dà risposte : non dice cosa è necessario fare ma lascia ad ognuno la libertà di affermare qual’è la scelta giusta da compiere.

Alla fine la domanda a cui si deve rispondere è solamente questa :

Che ne sarà di te? (cosa deciderai di fare?)..

Il Gorgonauta.