Ieri Clemente Mastella, leader dell’Udeur e ex Ministro della Giustizia del governo Prodi, nel corso di una conferenza stampa, ha dichiarato la sua uscita definitiva e quella dell’UDEUR dall’esperienza di governo nel Centro sinistra. Buone notizie insomma. Tra i motivi della decisione, ha spiegato Mastella, la mancata piena solidarietà di amici e alleati in seguito allo scandalo che ha coinvolto l’ex guardasigilli e la moglie accusati di concussione (in sostanza vista la loro posizione facevano favori in cambio di soldi).
La decisione di Mastella avrà ripercussioni sul Governo, che vista la risicata maggioranza al Senato rischierà davvero di cadere. “Un’altra buona notizia insomma …” diranno molti di voi.
Non c’è niente da dire; questo governo ha fallito. Molti, tra cui io, speravano che dopo 5 anni di malgoverno Berlusconi qualcosa sarebbe cambiato, in meglio ovviamente. Invece no, vuoi per una coalizione super-eterogenea, vuoi perché all’interno del governo si pensava più al Pd che a governare, vuoi per la presenza di una sinistra radicale pronta solo a dire no a quello e no a quell’altro, vuoi per esponenti (Mastella appunto) interessati più ai propri interessi (scusate il gioco di parole) che a quelli dell’Italia, in tutti i modi la delusione è molta.
E dire che i propositi erano buoni : riduzione del debito pubblico, rilancio dell’economia, più attenzione ai lavoratori e alle famiglie meno agiate; buoni propositi insomma che rimarranno tali. Una cosa però questo governo l’ha insegnata che con l’attuale legge di governo non è possibile governare. A riguardo sono mesi che si parla di riforma della legge elettorale ma sono sicuro che si concluderà con un nulla di fatto. Le dimissioni di Mastella a mio avviso sono legate anche a questo. Con Prodi caduto, Berlusconi farà di tutto per andare subito ad elezioni, idem Mastella e gli altri che vogliono bloccare il referendum e avere le mani libere e sopravvivere come partitini.
Sperando per una buona volta nel buonsenso dei politici, e che quindi si voterà una riforma elettorale prima dello prossime elezioni, lo scenario non è comunque dei migliori.
Da un lato c’è il Pd che vuole (a mio avviso giustamente) una legge che sostanzialmente faccia governare il partito che ha avuto il maggior numero di voto senza bisogno di ricorrere a strane coalizioni. Dall’altro ci sono i partiti di medio-piccole dimensioni come UDC e Rifondazione Comunista (in sostanza partiti in grado di superare la soglia di sbarramento del 5-7 %) che vorrebbero una legge elettorale “alla tedesca” con la quale sostanzialmente non cambierebbe niente perché con questa legge dopo le elezioni chi vincerà dovrà ricorrere a questi partiti per ottenere la maggioranza e si riformeranno le coalizioni come oggi.
E Berlusconi? Inizialmente sembrava essere d’accordo con Veltroni ma ora che lo scenario è cambiato sa che con elezioni anticipate molto probabilmente vincerebbe e potrebbe fare lui da solo la riforma elettorale. E così ha affermato che se non viene cambiata la legge sulle televisioni di Gentiloni non ci sarà spazio per il dialogo, come al solito prima gli interessi di Berlusconi e poi quelli dell’Italia.
Lo scenario è quindi apocalittico, quindi se volete un consiglio fate le valigie e cambiate aria!
Radio Rebelde.