Fire in the hole! Il progetto Cannikin
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Fire in the hole! Il progetto Cannikin

Cosa succede se si mettono insieme una testata all’idrogeno da 5 megatoni, un missile anti-balistico Spartan e li si lancia a più di un chilometro e mezzo nel sottosuolo?

semplicemente ottenete il

PROGETTO CANNIKIN

_ **"Fire in the hole"** is a standard warning, used in many countries in the world, indicating that an explosive detonation in a confined space is imminent. It originated with mines, who needed to warn their fellows that a charge had been set._

Come dice mamma Wikipedia, quando si sente urlare: “FIRE IN THE HOLE!” in un campo di battaglia, è caldamente consigliato buttarsi a terra e rannicchiarsi in meno di un millisecondo, perché sta per esplodere una carica in un tunnel o dentro a una trincea.

E allora quale titolo migliore di questo, quando la potenza esplosiva è quella di una testata atomica ed il tunnel è lungo 1800 metri?

Dall’Alaska con amore

Vediamo se riesco a rievocare un po’ di nozioni di storia del ‘900: anni ‘60, Guerra Fredda, capitalismo contro comunismo e menate del genere.

Bene, in questo clima da polo nord in cui America e Russia fanno a gara a chi ce l’ha più grosso (il missile intendo), vengono condotti un numero impressionante di test nucleari per studiarne potere distruttivo, effetti e possibilità di impiego.

Tra i tanti progetti del Dipartimento della Difesa (DoD) statunitense, c’è quello di studiare gli effetti dell’esplosione di una testata nucleare nel sottosuolo per provocare danni alle strutture ma limitare (si fa per dire) quelli arrecati ad ambiente e persone.

L’isola-groviera

DoD e AEC (l’Atomic Energy Commission) cominciano a cercare un luogo adatto (e soprattutto sufficientemente desolato) per condurre i propri esperimenti e dopo appena 4/5 anni di indagini viene individuato il “campo giochi” perfetto: l’isola di Amchitka, disabitata da più di 100 anni, appartenente al gruppo delle Rat Islands e di proprietà dell’Alaska.

Così nel 1951 il DoD comincia a sforacchiare qua e là l’isola, ma dopo 34 carotaggi di prova, si convince che non è adatta a sopportate una sollecitazione del genere, col rischio di causare altrove terremoti o tsunami.

I topolini di Amchitka possono tirare un forte respiro di sollievo.

Passano più di 10 anni in cui i progressi della sismologia fanno passi da gigante e i cervelloni del DoD pensano bene di far ritornare prepotentemente di moda gli esperimenti sull’isola di Amchitka, soprattutto dopo aver intercettato delle scosse telluriche “sospette” provenienti dalla Russia.

Long Shot e Milrow Nel giro di poco tempo vengono allestiti i siti di sgancio delle bombe e ci si prepara a scuotere un po’ il terreno.

Long Shot è il nome del primo ordigno ad essere sganciato nel sottosuolo nel 1965 e di cui vengono registrati scrupolosamente i dati sismologici, utili soprattutto per determinare se veramente i Russi stanno sperimentando una tecnologia simile. Nulla di eclatante però, Long Shot è una testata di 80 kilotoni (pensate che quella sganciata su Nagasaki, era di “appena” 25) e gli effetti sulla superficie non sono particolarmente evidenti.

Un secondo esperimento viene condotto nel 1969, la testata si chiama Milrow e il suo potenziale esplosivo è di 1.2 megatoni, il colpo assestato produce un fenomeno sismico talmente intenso che gli scienziati registrano masse d’acqua provenienti da laghi e fiumi che si alzano fino a 15 metri d’altezza, oltre che alla formazione di un cratere di oltre 3 chilometri di raggio.

Lo spartano atomico

L’ultimo ma più importante in termini di potenza esplosiva ed effetti sull’ambiente è il missile anti-ballistico Spartan su cui viene montata una testata nucleare di 5 megatoni, soprannominato Cannikin, lanciato nel 1971.

Esploso ad una profondità di 1800 metri e con una potenza 200 volte superiore alla bomba di Nagasaki, genera un sussulto del terreno di 6 metri, pari a un terremoto di 7° grado sulla scala Richter con un raggio di 3.300 metri quadrati.

La subsidenza del terreno forma un cratere enorme che in seguito diventerà il lago più grande di tutta l’isola. Gli effetti di quest’esplosione vengono registrati dai sismografi di mezzo mondo e nelle settimane successive si avvertono scosse di assestamento nelle zone limitrofe.

Con il 1971 si chiude il periodo della sperimentazione nucleare nel sottosuolo e l’isola di Amchitka viene lasciata al suo destino fino al 2001, in cui il DoE (Department of Energy) interviene per decontaminare la zona.

Fine della favola

E così siamo giunti alla fine della favola dello spartano atomico e dei suoi amichetti di merende: Long Shot e Milrow.

Dopo avervi raccontato la loro storia non posso permettervi di andare via senza vedere il filmato ripreso dagli scienziati durante l’esplosione di Cannikin.

Guardatevelo tutto, c’è da rimanere a bocca aperta.