Michael Clayton.
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Michael Clayton.

Trama. New York, Michel Clayton lavora nel prestigioso studio legale Kenner, Bach & Ledeen, dedicandosi a risolvere i guai e le noie dei clienti di Kenner & Co. e le disoneste faccende del luogo in cui lavora. Tutto cambia quando l’amico Arthur Edens, impegnato a difendere la società U-North da una class action, perde apparentemente la testa e si schiera a un passo dalla vittoria per il suo studio con l’accusa. M.Clayton viene subito inviato a risolvere il nuovo problema. Questo gli permetterà di esaminare da vicino anche la sua vita e di rompere una volta per tutte con il proprio passato.

Recensione. New York, è notte. Si sente una voce fuori campo e subito dopo si osserva uno studio legale stracolmo di gente e in piena attività. Il nostro protagonista George Clooney, alias M.Clayton, invece gioca a poker e all’improvviso riceve una chiamata : occorre tirare fuori dai guai un amico di un amico. Il nostro prode si mette all’opera e mentre sta guidando alcuni cavalli attirano la sua attenzione. Senza motivo decide così di uscire dalla macchina e avvicinarsi agli animali, per ammirarli, ma senza preavviso il suo veicolo esplode.

Questo è quanto accade, in poche righe, nei primi 15 minuti della pellicola. Pertanto all’inizio il film sembra senza senso e abbastanza confuso e indecifrabile ma ecco che piano piano attraverso una regressione di 4 giorni la trama si chiarisce e prende forma. M.Clayton, come già scritto, lavora presso questo potente studio legale e si occupa del cosiddetto lavoro sporco, occupazione che il nostro protagonista non ama ma alla quale è legato a causa dei pesanti legami economici e non con il proprio luogo di lavoro. Il suo amico Arthur dopo anni di collaborazione con Kenner, Bach & Ledeen _ha una folgorazione : mentre giunge alla conclusione il caso della U-North (accusata di aver immesso nel mercato sostanze cancerogene), al quale Arthur ha dedicato anni della sua vita, l’avvocato rianalizza la propria esistenza e il modo in cui l’ha trascorsa, al servizio dello studio e dei suoi interessi. Per _Kenner, Bach & Ledeen una grossa grana (capace di causare ingenti perdite economiche) da neutralizzare immediatamente, per M.Clayton una nuova operazione da portare a termine.

Il film, quindi, si concentra su alcuni temi principali :

  • il cambiamento interiore ed esteriore (evidenziato e rappresentato da Michael e Arthur) causato da un esame di coscienza che conduce ulteriormente ad una redenzione/purificazione dalle proprie colpe/peccati.

  • la ricerca di se stessi e della propria vera natura.

  • la ribellione e la rinascita.

  • la continua scelta tra ciò che è giusto e quello che è sbagliato, rappresentata dalle azioni dei vari personaggi in uno sorta di lotta tra bene e male.

  • la mistificazione della verità quotidianamente compiuta dal protagonista.

Possiamo poi parlare dei riferimenti che il film fa al concetto di miracolo. M.Clayton infatti esce dalla macchina e si salva miracolosamente così come appare incredibile il cambiamento radicale di vita che compie Arthur. Altro aspetto interessante il rapporto tra M.Clayton e il figlio, il quale si chiede e si interroga se mai da grande si comporterà come il padre o lo zio, entrambi modelli negativi. Infine si possono notare certe critiche alla società di oggi dominata dal cinismo e dal dio denaro, capace di passare sopra tutti e tutto (vedi il comportamento della U-North e dello studio legale).

Il tutto avviene senza grandi sconvolgimenti e se la scelta di Arthur è immediata e gli permette di guardare la realtà che lo circonda in modo completamente diverso, quella di Michael è più lenta, difficile e complessa. Per questo il film indugia, si sofferma, torna sui propri passi e ci mostra un Clooney non sogno proibito delle donne ma essere umano in difficoltà, soffermandosi sul suo volto e sulle sue parole.

Tra gli attori spicca il trio George Clooney, Tom Wilkinson (Arthur Edens) e Tilda Swinton (la rappresentante legale della U-North). Mentre i primi 2 ci regalano senz’altro una buona prestazione è la terza, già vista in Constantine e Le Cronache di Narnia, a regalarci un personaggio viscido, spregevole e crudele come non mai (interpretazione che tra l’altro gli è valsa l’oscar come miglior attrice non protagonista). Non bisogna poi scordare il regista Sydney Pollack. Concludendo la pellicola da parte sua offre molteplici punti di riflessione anche se questa contemporaneità di temi e situazioni oltre alla sua lentezza rischia di creare un effetto boomerang, rendendo per molti (ma non per me) il film disordinato e noioso.

Il Gorgonauta.