Bilancio Pechino 2008
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Bilancio Pechino 2008

Domenica, come saprete, sono terminati i 29esimi Giochi Olimpici dell’era moderna. Parlare di giochi che passeranno alla storia in questo caso non è iperbolico.

La “sconfitta” nel medagliere degli Stati Uniti, dopo anni di dominio assoluto a stelle e strisce, non deve considerarsi solo nel suo significato strettamente sportivo, ma anche nella consapevolezza della nascita di una nuova superpotenza che negli anni a seguire sarà sempre più visibile e invadente in ogni campo dell’attività umana: economia, cultura, influenza geostrategica.

Se la Cina si è mostrata nel suo splendore tecnologico e di progresso i giochi sono risultati un fiasco totale per chi sperava che aiutassero un cambiamento politico e sui diritti umani. I più illusi scommettevano su un bis delle Olimpiadi coreane del 1988, che furono seguite da una democratizzazione. Ma la Cina non è la Corea del Sud. E’ immensamente più forte sul piano economico, politico e militare, quindi assai meno influenzabile da pressioni esterne. E in Corea del Sud c’era già un potente movimento democratico nella società civile, che non esiste nella Cina di oggi.

L’Occidente può far poco per influenzare il corso della storia cinese. Ma non sta facendo neppure quel poco. Solo la stampa internazionale non ha smesso di denunciare la violazione degli impegni sui diritti umani che la Cina aveva preso per ottenere i Giochi. Dai governi democratici abbiamo udito silenzi imbarazzati. Quello italiano ci ha aggiunto un tocco penoso: chiedendo agli atleti di fare il gesto che i politici non osavano.

Per fortuna è stata anche e soprattutto l’Olimpiade dello Sport che c’ha regalato forti emozioni a partire da quei 2 extra-terrestri di Bolt e Pelphs. Anche gli azzurri si sono ben comportati classificandosi noni nel medagliere, grazie soprattutto a quei sport, purtroppo definiti di Serie B, la cui esistenza ci viene ricordata solo ogni 4 anni.

Bilancio a mio avviso più che positivo, le Olimpiadi sono stati il primo passo di integrazione tra mondo e Cina, convivenza che segnerà senza ombra di dubbio la storia futura e come ha dichiarato Rogge, presidente del CIO, grazie alle Olimpiadi “il mondo ha imparato di più sulla Cina e la Cina ha imparato di più sul mondo”.

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