La Crisi finanziaria del 2008.
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La Crisi finanziaria del 2008.

che è stato poi approvato lo scorso venerdì, avevo già parlato un po’ provocatoriamente di una nuova crisi del 29’.

Beh, oggi il Fondo Monetario Internazionale ha parlato di peggior crisi dagli anni trenta.

In questi giorni tutte le Borse mondiali stanno perdendo tra il 4 e il 10 %.  Anche oggi gli indici non sono stati da meno nonostante  il taglio dei tassi dello 0,5% da parte delle principali banche centrali mondiali. A Milano il Mibtel ha lasciato sul terreno il 5,72% a 16.793 punti, sui minimi da aprile 2003. A Francoforte il Dax ha perso il 5,88%, a Parigi il Cac40 il 6,39%, a Zurigo lo Smi il 5,51%, a Londra il Ftse100 del 5,18 per cento. Senza dimenticare che la giornata era già cominciata pesantemente in scia al nuovo tonfo di Wall Street (Dow Jones -5,1%) e al crollo senza precedenti della Borsa di Tokyo (-9,38%).

Cosa sta succedendo?

La risposta è semplice l’investitore ha perso la fiducia. L’economia e la finanza sono a tratti assai complessi e incomprensibili ma pongono le basi su una cosa semplice, la fiducia appunto.

Perché si è persa la fiducia?

Si è persa la fiducia perché chi di dovere ( Stati e Banche Centrali) non hanno saputo rispondere di dovere all’emergenza o l’hanno fatto troppo tardi. Il Piano Paulson è solo un mega tappa-buchi, gli Stati europei invece di adottare una politica comune pensano ai loro orticelli bancari, per non parlare delle banche centrali che solo oggi hanno ridotto i tassi d’interesse.

Ma chi ci rimetterà da questa crisi?

Purtroppo tutti. Coloro che ritengono che la crisi di borsa penalizzerà solo i ricchi, sbagliano completamente. In primis perché ci sono moltissimi piccoli risparmiatori che hanno azioni. Ma soprattutto perché la crisi finanziaria rischia di coinvolgere l’economia reale, sempre che non l’abbia già coinvolta. In particolare in questi giorni la borsa che sta più perdendo è Mosca, e la Russia è in questi anni il mercato preferenziale di nostre molte imprese e senza questo mercato, molte industrie falliranno e molta gente perderà il posto di lavoro.

Ci possiamo ancora salvare?

Certamente ma occorre cooperazione. In particolare tocca alla vecchia Europa svolgere un ruolo di primo piano, in primis trovando un’intesa all’interno dello stesso vecchio continente anche se i dissapori che ne hanno caratterizzato la storia continuano a permanere. E udite bene, toccherà anche alla Cina fare la sua parte, anche per interessi personali perché senza il mercato europeo ed americano l’economia cinese non avrà sbocchi visto che la domanda interna è lontanissima da poter rispondere all’offerta cinese.

Come disse Roosevelt “L’unica cosa di cui aver paura è la paura”, perciò occorre che tutti dal povero contadino alla Banca Centrale reagiamo senza farci prendere dal panico.

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