Ne sento parlare sempre più spesso - con pareri per lo più discordanti: perché non fare un po’ di chiarezza sull’argomento e magari stenderci sopra un bell’articoletto?
eee eeEE EEEETHCIU’!
Come dice il saggio: “Se lo conosci, lo eviti”, quindi vediamo di capire in concreto cos’è l’influenza, come si diffonde e come viene contratta.
La sempiterna Wiki dice che:
L'**influenza**è una malattia contagiosa causata da **virus RNA** della famiglia degli Orthomyxoviridae. È caratterizzata da **sintomi sistemici**(febbre, malessere generale, cefalea e dolori osteomuscolari) **e respiratori** (tosse, faringodinia) comuni a molte altre malattie virali. L'esordio è generalmente brusco e improvviso e la febbre dura 3-4 giorni.
Niente di nuovo sotto il sole? Vero, i sintomi dell’influenza umana furono descritti perfino da quel simpaticone di Ippocrate, circa 2400 anni fa e di certo già all’epoca non era una novità. Va sottolineato però che in 4000 anni di storia della medicina, non è mai stato trovato un metodo definitivo per porre rimedio all’odioso ospite invernale che ci attende annualmente al termine dell’autunno.
Le ragioni? Medici e ricercatori attribuiscono la grande resilienza della malattia alla natura intrinseca dei virus che ne sono la causa. Benché venga indicata con un unico nome, l’influenza è causata da una moltitudine di ceppi virali estremamente instabili: ogni anno alcuni ceppi mutano, ogni mutazione può causarne l’estinzione (bene) o la propagazione (male), fino a provocare vere e proprie pandemie, come la terribile influenza Spagnola del 1918.
Regole di vita sociale
Mutazioni genetiche a parte, negli anni sono stati fatti grandi passi avanti in campo igenico-sanitario, ma prima di parlare di vaccini et similia, va sottolinea il fatto che le basilari regole di convivenza sociale costituiscono la prima, fondamentale, barriera contro la diffusione dell’influenza.
I virus influenzali si trasmettono in due modi: per aerosol e per contatto; se starnutiamo e tossiamo a “bocca spalancata” non facciamo altro che inondare l’aria circostante coi nostri microbi, permettendo così la diffusione del virus tramite aerosol. E’ buona norma quindi seguire i consigli di mamme e nonne che urlavano: “LA MANO DAVANTI ALLA BOCCA!”.
Analogamente, una volta che la popolazione batterica sulle nostre mani è decuplicata in seguito a uno starnuto ben assestato, sarebbe buona norma lavarsele, in modo da evitare il contatto con superfici impiegate da altre persone.
I Virus-Detector
Constatato che buona parte del problema è risolvibile con il buon senso, passiamo al tema dell’articolo: Il vaccino anti-influenzale.
Come abbiamo visto in precedenza, ogni anno spunta almeno un nuovo ceppo influenzale; per questo motivo è stata istituita un’organizzazione preposta a “tenere d’occhio” la situazione virologica globale: L’OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità.
Ogni anno l’OMS è responsabile del rilevamento dei nuovi ceppi influenzali che imperverseranno l’anno seguente: una volta individuati i ceppi incriminati, è suo il compito di consegnare le rilevazioni alle case farmaceutiche che svilupperanno il vaccino preventivo.
In generale esistono molti modi per sintetizzare un vaccino anti-influenzale, ma il metodo più usato è la tradizionale coltura dei virus in uova di gallina fertilizzate, una volta inattivate le colture possono essere utilizzate per produrre industrialmente il vaccino.
Ultimamente, a fianco dei metodi tradizionali, sono state introdotte delle nuove tecniche che invece di utilizzare virus attenuati o inattivati, utilizzano particelle virali sottoposte a lisi o che contengono sub-unità virali, detti “vaccini split”. Tramite i vaccini split è possibile azzerare l’insorgere di effetti collaterali legati alla vaccinazione. Con il vaccino l’influenza si allontana
Da anni l’USL di Imola ed in generale quelle dei comuni dell’Emilia Romagna, aderiscono alla campagna di vaccinazione anti-influenzale gratuita “Con il vaccino l’influenza si allontana”, che ha permesso una sensibile diminuzione dei casi di ricovero ospedaliero per sintomi influenzali, soprattutto per i soggetti più “a rischio” come anziani e bambini.
Va sottolineato poi il primato rilevante di Imola registrato dal sito Saluter.it, sulla copertura vaccinale della popolazione anziana degli ultimi anni, che porta la città ai primi posti insieme a Bologna, Modena e Piacenza.
Tiriamo le somme
Cercando pareri ed esperienze su Internet riguardo al vaccino anti-influenzale si trova di tutto, da chi dice: “Attenti che il vaccino contiene mercurio, è velenoso!!!” a “L’anno scorso l’ho fatto e sono stato malissimo”.
Ovviamente c’è anche chi decanta lodi e virtù della vaccinazione preventiva e sinceramente se l’USL regionale ha deciso d’istituire una campagna di vaccinazione gratuita, immagino che prima di farlo abbia seguito un iter burocratico che ne confermasse l’utilità.
Personalmente non mi sono mai vaccinato contro l’influenza, ma venendo da due anni di “influenza a tradimento” - quel tipo di influenza che ti lascia senza forze a letto proprio durante il periodo degli esami universitari - sto sinceramente pensando di vaccinarmi, soprattutto alla luce delle informazioni che ho trovato in rete che fanno parte di questo articolo e del numero di riscontri positivi, in forte maggioranza rispetto a quelli negativi.
Voi cosa ne pensate? Avete qualche esperienza da condividere sul vaccino anti-influenzale?