Trama. 3 aprile 2008. Glasgow. Un misterioso virus fa la sua comparsa tra la popolazione mietendo innumerevoli vittime. Non c’è una cura e il governo inglese per impedire il diffondersi dell’epidemia circonda la Scozia con un muro alto 9 metri e la separa dal resto del mondo, impedendo qualsiasi ingresso o uscita dall’area infetta. Meno di 30 anni dopo però il virus fa la sua apparizione a Londra e il governo decide di mandare una squadra speciale nell’area interdetta per cercare un antidoto dato che in quella zona sono stati individuati dei superstiti.
Recensione. Oramai le pellicole incentrate su mortali virus (creati o meno dall’uomo) sono innumerevoli così come quelle dove questi microscopici organismi fanno la loro comparsa. Mi basta ricordare il recente La guerra dei mondi con Tom Cruise o Io sono leggenda _con _Will smith. Ma è dal filone di_ Resident Evil e _28 giorni dopo _che _Doomsday sembra trarre più ispirazione. Dal primo la figura di una combattiva e atletica eroina femminile (lì Alice, qui Eden) protagonista assoluta del film e ancora di salvezza per tutti coloro che si trovano in sua compagnia, nonché del mondo intero. Dal secondo tutta la tematica biologica (la nascita e la diffusione del virus) nonchè l’ambientazione inglese. Curiosamente l’Inghilterra viene eletta da questo genere di pellicole la patria di ciascuna epidemia mortale possibile.
Non manca nella seconda parte del film la disperata fuga e la ricerca della sopravvivenza di coloro che si avventurano della zona infetta dove i sopravvissuti, con la disgregazione della società civile e dell’ordine, hanno perso la ragione, finendo addirittura per compiere atti di cannibalismo o per ritornare all’età medievale. La loro giustificazione? Essere stati abbandonati da tutti e essere stati costretti a cavarsela da soli (anche se comunque alcuni dispongono di tutto come benzina o mucche x cibarsi ma, non so perché, la carne umana è più buona). Ora fanno parte di un mondo diverso, pazzo e irrazionale dove si scontrano tribù schizzate e cavalieri medievali.
Nella pellicola si alternano momenti di pura violenza (che sconfinano nell’horror), comicità/perplessità (guardatevi il balletto e il can can del sanguinario Sol, un fan di Beppe Grillo per il suo vaffa?) e azione, con fughe, esplosioni, combattimenti e inseguimenti all’ultimo sangue. In quest’ultimo caso Doomdsay _ricorda grandi classici come _I guerrieri della notte, Fuga da New York o Mad Max dato che mostra uomini in fuga dalla morte e inseguiti da pazzoidi urlanti. Altro elemento comune è la raffigurazione di un futuro losco e dannato per l’uomo. Poco spazio invece per gli infetti a differenza ad es di Resident Evil.
Doomsday pur essendo divertente o guardabile per la sua frenesia e movimento però perde compattezza e linearità man mano che la pellicola prosegue, fino al finale a dir poco dubbioso e confuso. La protagonista Rhona Mitra nei panni di Eden ricopre invece il ruolo ormai classico dell’eroe post apocalisse ed uccide a destra e manca, invincibile (ma tormentata, ovviamente). E alla fine qualche dubbio sulla sua reale natura o inclinazione viene alla luce. Di altri personaggi invece, tranne i casi di Sol e Kane, purtroppo si ricorda ben poco.
Il Gorgonauta.