Speravo che i primi freddi di questo variabile autunno le avessero inibite e sterminate, ma sono tornate più incazzose che mai. Chi? Ma le odiate
ZANZARE
Zzzzz, pic!
C’è qualcuno che non abbia mai avuto a che fare con questi ospiti indesideratissimi durante le afose notti estive?
Immagino di no, quindi penso proprio di non essere l’unico umano sulla terra ad aver sviluppato un odio viscerale nei confronti di queste infestanti bestioline.
Come dicevo nell’incipit, speravo proprio che coi primi freddi le dannate succhia-sangue fossero state elegantemente congedate (oltre che congelate) per le prossime 3 stagioni, ma a quanto pare mi sbagliavo. Il momentaneo innalzamento delle temperature registrate negli ultimi giorni ha portato ad un ripopolamento dei ranghi delle bestiacce in questione.
L’unica zanzara buona, è una zanzara morta!
Ecco che quindi ritornano a farsi vivi gli insopportabili ronzii notturni - tra parentesi, come fa un esserino così piccolo a fare un casino del genere?!
Rumori molesti a parte mi sembra che siano diventate più mordaci che mai - forse a causa della “selezione” autunnale che ha eliminato gli individui più “gentili”? - visto che mi sono trovato personalmente con dei ponfi di 3-4cm di diametro sparsi per il corpo.
Riarmiamoci quindi di zampironi, fornelletti, zanzariere e repellenti in previsione di un agguerrito ritorno delle maledette zanzaracce!
Insieme si può
Umori post-puntura a parte, va sottolineato che l’Emilia-Romagna è impegnata da diversi anni nella strenua lotta contro le zanzare, sopratutto contro l’agguerritissima zanzara tigre che - de facto - è diventata specie predominante sulle nostrane.
Conosciuta dagli esperti come Aedes albopictus, è stata ribattezzata “zanzara tigre” a causa delle striature bianco-nere del proprio corpo, anche se mi chiedo se il nome non abbia piuttosto a che fare con l’estrema voracità di questo artropode ematofago.
Come ricorda l’esotico nomignolo affibbiatole, la “tigre” arriva dall’oriente, più precisamente dal sud-est asiatico, ma a causa dei commerci intercontinentali ha potuto diffondersi in tutti i continenti, trovando una delle sistemazioni più agevoli nella lussureggiante e umida Pianura Padana.
Per questo motivo la regione Emilia-Romagna ha istituito da tempo servizi di prevenzione e disinfestazione capillari, che coinvolgono direttamente i cittadini, anche il comune di Imola ogni anno distribuisce gratuitamente da aprile fino a fine ottobre il prodotto larvicida.
Come ricorda il sito regionale zanzaratigreonline.it, la maggior parte dei luoghi in cui le zanzare prosperano sono privati, dove quindi solamente il singolo proprietario può, con buon senso, limitare ed impedire la diffusione di queste maledette bestiacce. Un simpatico disegno tratto dal sito in questione esemplifica i metodi migliori per evitare di creare luoghi adatti alla proliferazione delle zanzare.
Prima di salutarvi riporto i principali metodi di prevenzione elencati su zanzaratigreonline.it:
Cosa fare:
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> * trattare regolarmente (ogni 15 gg circa) i tombini e le zone di scolo e ristagno con prodotti larvicidi
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> * eliminare i sottovasi e, ove non sia possibile, evitare il ristagno di acqua al loro interno
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> * verificare che le grondaie siano pulite e non ostruite
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> * coprire le cisterne e tutti i contenitori dove si raccoglie l'acqua piovana con coperchi ermetici, teli o zanzariere ben tese
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> * tenere pulite fontane e vasche ornamentali, eventualmente introducendo pesci rossi che sono predatori delle larve di Zanzara Tigre
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Cosa non fare:
> * accumulare copertoni e altri contenitori che possono raccogliere anche piccole quantità di acqua stagnante
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> * lasciare che l'acqua ristagni sui teli utilizzati per coprire cumuli di materiale e legna
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> * lasciare gli annaffiatoi e i secchi con l'apertura verso l'alto
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> * lasciare le piscine gonfiabili e altri giochi pieni di acqua per più giorni
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> * svuotare nei tombini i sottovasi o altri contenitori
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