Il Caso Alitalia 4.
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Il Caso Alitalia 4.

Lo so che non ne potete più di sentire  parlare di Alitalia e come me vi augurate il fallimento della nostra cara compagnia di bandiera ma purtroppo doveri di cronaca mi impongono di aggiungere un nuovo capitolo alla nostra Saga.

Cos’è successo in questi 2 mesi in cui non ci siamo sentiti?

Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno firmato il piano proposto dalla Cai, non senza patemi tuttavia. In particolare la Cgil, dopo un primo no, ha deciso di firmare solo dopo la mediazione del Sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Gianni Letta e maggiori garanzie per i precari. Non hanno invece aderito all’accordo le cinque sigle autonome Sdl, Avia, Anpac, Anpav e Up che rappresentano all’incirca il 25% dei lavoratori di Alitalia.

Perché il cosiddetto “FRONTE DEL NO” non ha firmato?

Le sigle autonome denunciano criteri di assunzione «iniqui, socialmente inaccettabili e non rispettosi delle anzianità aziendali maturate dai lavoratori». Inoltre criticano il rifiuto di Cai ad assunzioni part-time, senza oneri aggiuntivi per l’azienda, e l’inscindibilità dell’offerta fatta al commissario che esclude offerte già pervenute per Volare e per Alitalia Express ma senza fornire le medesime garanzie occupazionali per i lavoratori coinvolti, ingigantendo  il numero delle eccedenze di personale generando ulteriori quanto evitabili disastri sociali oltre che costi aggiuntivi a carico della collettività.

Quali saranno le loro prossime azioni?

Piloti e assistenti di volo hanno annunciato la proclamazione di 14 giorni di sciopero da attuarsi in diverse date tra il dicembre 2008 e il maggio 2009. Le giornate di agitazione si andranno ad aggiungere a quella già prevista per il 25 novembre prossimo. L’assemblea dei lavoratori del “fronte del no” di Alitalia riunita a Fiumicino questa mattina aveva votato all’unanimità la mozione di un immediato blocco totale del trasporto, ma i sindacati delle 5 sigle autonome hanno invitato tutti i lavoratori a rimanere uniti e rimandando almeno per ora un blocco totale.

E il governo?

Il governo continua a mostrarsi intransigente. Il ministro Sacconi ha affermato che se le associazioni dei piloti e degli assistenti di volo di Alitalia e AirOne non firmeranno, Cai procedera’ a chiamata individuale e chi rifiuta non avra’ la cassa integrazione. Cai, poi, ha aggiunto che potrà anche assumere piloti, hostess e steward di altre compagnie, come Ryanair.

Qual è la situazione per i passeggeri?

Ritardi e cancellazioni si susseguono ogni giorno. Oggi a Fiumicino un folto gruppo di assistenti di volo, piloti e lavoratori di terra ha bloccato, sedendosi a terra, l’ingresso del centro equipaggi Alitalia. Una situazione che ha avuto come conseguenza la crescita dei ritardi e 17 cancellazioni. E ripercussioni si registrano anche a sugli scali milanesi. Finora sono stati cancellati sette voli in partenza e otto in arrivo a Linate e uno a Malpensa.

Quale potrà essere una data decisiva?

Il 12 novembre. In quella data, infatti, si attende il responso della Ue sul prestito ponte da 300 milioni, varato ad aprile dal Tesoro, e alla discontinuità tra la vecchia e la nuova compagnia aerea.

Non ci resta che attendere  e sperare che venga posta la parola fine a questa stancante vicenda, alla quale bisogna dare il merito di avere unito gli italiani in unico spirito; nell’odio verso Alitalia.

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