I ministri di Obama.
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I ministri di Obama.

Si dice che per avere una grande squadra di calcio occorrono un gran portiere, un gran regista e un gran bomber.

Il bomber Obama ha scelto.  Il suo regista sarà infatti Timothy Geithner, futuro ministro del tesoro USA, che avrà il compito di prendere palla la patata bollente dell’attuale situazione economia statunitense e provare a risollevarla.  Il suo portiere La sua portiera sarà invece Hillary Clinton, futuro segretario di Stato, che dovrà essere la “conservatice”-difensivista del gruppo.

Barack e Hillary, i due avversari delle primarie, si ritrovano dunque fianco a fianco nella gestione della politica estera americana. Una coppia che dovrà mostrarsi unita di fronte alle numerose sfide che attendono Obama dopo gli anni bui di Bush. Dall’Iraq all’Afghanistan, dal conflitto tra israeliani e palestinesi ai rapporti con Cuba, l’America cercherà di voltare pagina.

Le posizioni dei due ex rivali sui grandi temi di politica estera non sempre coincidono. La Clinton vuole un ritiro rapido dall’Iraq, mentre Obama ha parlato di disimpegno graduale in 16 mesi. Sull’Iran la senatrice di New York ha sempre sostenuto una linea intransigente, mentre il presidente eletto si è detto disponibile a negoziati con Teheran, anche se negli ultimi tempi ha irrigidito la sua posizione. Su un punto chiave sono d’accordo: l’era dell’unilateralismo è finita con Bush, l’America deve tornare a dialogare con il mondo.

Sarà invece Timothy Geithner il successore di Henry Paulson al Tesoro. Il presidente della Federal Reserve di New York dovrà gestire la crisi finanziaria ed economica più grave dopo la Grande Crisi degli anni 30’. Dovrà intervenire tra finanza e industria, trovare soluzioni che soddisfino le banche, gli investitori, le istituzioni internazionali, oltre che i cittadini che pagano le tasse, hanno perso il lavoro e hanno un mutuo da pagare. Geithner, 47 anni, dal 2003 alla Federal Reserve di New York, la più influente tra le dodici sedi regionali della banca centrale americana, è un grande tecnocrate della politica e della finanza americana che negli anni ha accresciuto la sua esperienza  fino a ritagliarsi un ruolo di grande negoziatore in tempi di crisi.

Nella lunga notte che ha portato al tracollo di Lehman Brothers è stato Geithner a battersi fino all’ultimo per salvare il salvabile, per cercare l’ennesima mediazione chiamando a raccolta i big di Wall Street: e forse proprio in quella trattativa, nonostante il fallimento della storica banca d’affari, si è guadagnato la stima e il rispetto di Barack Obama. Nel suo curriculum c’è anche l’attenzione all’economia mondiale globalizzata: sua la negoziazione per un pacchetto di aiuti da 100 miliardi di dollari per aiutare Brasile, Corea del Sud e Thailandia.

Ecco infine gli altri componenti della squadra di Obama : Bill Richardson, il governatore del New Mexico, entrerà come segretario al Commercio; Patrick Gaspard, ex responsabile del potente sindacato dei lavoratori della sanità e responsabile politico della campagna di Obama, sarà il direttore degli affari politici; mentre Jackie Norris, che ha fatto campagna per Obama in Iowa, sarà il capo dello staff della First Lady Michelle.

La squadra sembra promettente, speriamo, come già più volte si è detto, non deludano le aspettative.

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