Povia, Sanremo e il titolo contestato.
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Povia, Sanremo e il titolo contestato.

Il prossimo febbraio su Raiuno andrà in onda la 59esima edizione del Festival di Sanremo. Tra i cantanti in gara Povia, già vincitrice nel 2006, con una canzone dal titolo “Luca era gay”, la quale, secondo indiscrezioni, parlerebbe (il condizionale è d’obbligo) di un uomo, che dopo aver vissuto esperienze omosessuali, incontra una donna in grado di fargli cambiare idea.  Ma immediatamente si sono scatenate le polemiche e le proteste, in particolar modo dell’Arcigay.

Quest’ultima infatti ha minacciato di boicottare la kermesse sanremese nel caso in cui la rete televisiva non chiarisca la propria posizione riguardo il brano di Povia e la stessa associazione in un comunicato ha affermato che  il titolo, inedito per regolamento, sembra già non lasciare dubbi sul tema trattato e sulle posizioni dell’autore.

Ciò che vien più contestato è il verbo, al passato. Quell_‘era_ infatti sembra suggerire un ravvedimento, una guarigione da una malattia chiamata omosessualità. Quest’ultima quindi come un disturbo da curare, non come un orientamento sessuale. E il tutto ricorda  una  celebre intervista rilasciata da Povia a  Panorama, nella quale il cantante_ affermò  “_gay non si nasce”, ma “lo si diventa in base a chi frequenti”. “Anche io ho avuto una fase gay: è durata sette mesi, poi l’ho superata - E ho anche convertito due amici che credevano di essere gay e invece adesso sono sposati”.

E si sospetta che il Luca della canzone non sia nient’altro che un certo Luca Tolve, oggi dichiaratosi ex gay, guarito grazie a  Joseph Nicolosi (uno psicologo statunitense) e alla sua teoria riparativa, il cui scopo è di invertire l’orientamento sessuale dei pazienti omosessuali rendendoli eterosessuali (ecco che si riparla di cure, terapie).

Mentre la protesta dilaga anche su internet (è stato istituito pure un gruppo su Facebook) la vicenda rischia di rivelarsi nient’altro che una gran montatura, dato che il testo della canzone non è stato ancora reso noto (per regolamento infatti non può essere divulgato) e il cantante non ha aperto bocca, se non tramite il suo ufficio stampa (affrettatosi a dichiarare che Luca Tolve non c’entra nulla).

Quale quindi il senso di  tutto questo discutere? Probabilmente nessuno, se non un pò di pubblicità gratuita, che tra l’altro fa comodo a tutti. A Povia, a Sanremo, ormai manifestazione anacronistica, alle stesse associazioni omosessuali, che così possono fare le vittime di un’ennesima manifestazione omofoba. Ma fino a quando Povia non canterà la sua canzone  ci troveremo di fronte a fumo per i nostri occhi e orecchie.

Il Gorgonauta.