Nell’era del mondo globalizzato a portata di click è molto importante preservare la sicurezza dei propri sistemi informatici e soprattutto dei dati conservati al loro interno.
Pagamenti on-line, home banking, fotografie, musica, documenti, tutto ciò può costituire il bersaglio di virus, trojan, malware e cracker (i famosi “black hat”), di fronte a queste minacce per i nostri preziosi dati disponiamo di una pletora di software immensa, ma attenzione: un anti-virus non vale l’altro ed affidarsi al programma di protezione sbagliato potrebbe rivelarsi una scelta molto sconveniente.
Quando i computer erano immortali
La storia dei virus per computer ha un passato molto recente, il primo “virus” creato all’uopo per infettare varie macchine ed auto-replicarsi fu l’ELK CLONER, classe 1982 di Rich Skrenta. All’epoca ben pochi terminali erano collegati fra loro, il viatico dell’infezione era quindi lo scambio di floppy disk tra computer: se sul terminale in cui era caricato in memoria il virus veniva inserito un floppy disk, il virus si replicava su di esso, aspettando di entrare in un nuovo elaboratore.
Ovviamente da due decenni a questa parte di acqua sotto i ponti n’è passata parecchia, il mondo dell’information technology si è evoluto ed i floppy disk hanno perduto il loro valore “epidemiologico”, lasciando il passo alla rete: più veloce, più eterea, più globale.
La concomitanza tra il boom di Internet, la diffusione dei prodotti Microsoft (Windows e Office in primis) su larga scala ed il drastico abbassamento della preparazione degli utenti sul tema, ha decretato l’aumento esponenziale di software malevolo nelle sue varie e cangianti forme: il virus nato 10 anni prima non ha più senso di esistere, le nuove leve sotto i nomi di worm e trojan hanno carta bianca, sfruttando le vulnerabilità dei sistemi Microsoft si diffondono per tutta la rete, mietendo vittime tra privati ma anche - e soprattutto - tra le aziende.
Per arrivare ai giorni nostri il passo è breve, l’incessante traffico a cui sono sottoposte le nostre macchine ha contribuito ad elevare il livello di sicurezza richiesto. E-Mail, programmi di file-sharing e client di instant messaging sono solo la punta di un immenso iceberg che espone i nostri dati e la nostra privacy alla mercé del malintenzionato di turno.
Una Chimera per tanti Bellerofonte
Se prima abbiamo parlato di come Internet ha favorito la diffusione incontrollata dei virus informatici - che per estensione indicano tutte le forme di software maligno nominate nell’incipit - va sottolineato che il fenomeno ha ampiamente favorito la nascita di software-house dedicate al settore della sicurezza informatica: senza l’allarmismo generato dalla propagazione dei virus, aziende come Symantec (Norton Antivirus), McAfee o GData non sarebbero tra le più grandi aziende di software del mondo.
Essendosi formato un promettente mercato, molte altre aziende hanno pensato di sfornare il proprio “anti-virus” ed attualmente sono centinaia gli anti-virus acquistabili da utenti ed aziende per salvaguardare i propri dati.
Ovviamente chiedere all’oste se il vino è buono è una delle scelte più controproducenti per un consumatore: ogni produttore di anti-virus vi dirà, con dovizia di diagrammi a torta e istogrammi colorati, che il proprio software è il più sicuro, il più aggiornato ed il meglio fornito del mercato.
Per fortuna a fare chiarezza sull’argomento ci pensa av-comparatives.org, azienda di rating degli anti-virus che ogni anni, tramite rapporti dettagliati e professionali, mette sotto la propria lente d’ingrandimento i migliori software anti-virus, rapportandoli tra loro e sviscerando le caratteristiche peculiari di ognuno, in modo da stilare una classifica dei migliori.
Senza tergiversare ulteriormente diamo un’occhiata all’ultimo report da cui si evince la seguente classifica:
Al primo posto troviamo NOD32, l’anti-virus di casa ESET che batte tutti gli altri per numero di rilevamenti e soprattutto per il basso tasso di falsi positivi individuati (file che non contengono virus, ma che l’anti-virus riconosce come tali)
Al secondo posto, a pari merito, troviamo Avira e Kaspersky: benché entrambi risultino migliori nei rilevamenti rispetto a NOD32, perdono il primo posto a causa dell’alto numero di falsi positivi che producono.
GDATA
Microsoft OneCare
[
Symantec Norton
TrustPort
BitDefender
AVG
Avast
Non c’è che l’imbarazzo della scelta, da notare che tra i migliori si trovano anche Avira, AVG e Avast che rendono disponibile una versione free del proprio anti-virus.
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