(processo per corruzione alla Guardia di Finanza e processo dei fondi neri di All Iberian). Inoltre il legale britannico è stato interdetto per 5 anni dai pubblici uffici e dovrà risarcire 250.000 euro alla presidenza del consiglio, costituitasi parte civile. Questo in attesa dei gradi successivi.
Anche il premier Silvio Berlusconi è stato quindi coinvolto ma la sua posizione è stata stralciata in attesa del verdetto della Corte Costituzionale circa la legittimità costituzionale del_ Lodo Alfano_. Nominato in un primo momento dallo stesso Mills il presidente del Consiglio (prima co-imputato) è stato poi discolpato dallo stesso imputato il quale ha parlato di propri errori chiedendo scusa allo stesso Berlusconi per averlo ingiustamente coinvolto.
Tutto ha inizio, citando wikipedia, quando l’imputato in una lettera al proprio commercialista, Bob Drennan, dichiara che Berlusconi versa in nero sul suo conto in Svizzera, tramite il suo dirigente Carlo Bernasconi, 600.000 dollari. Il versamento è dovuto alle testimonianze reticenti rese dinanzi al tribunale di Milano, nel quale, nel processo per corruzione alla Guardia di Finanza e nel processo dei fondi neri di All Iberian, Mills non testimonia tutto quanto è di sua conoscenza. Drennan, letta quella lettera, denuncia il suo cliente al fisco inglese per corruzione ed evasione fiscale. Dalle parole dell’ex-consulente della Fininvest ha inizio il processo.
Quali le reazioni del mondo politico? Mentre Antonio Di Pietro, leader dell’Idv, parla di un paese anormale (in qualsiasi altro luogo il premier si sarebbe già dimesso) e ha già raccolto le firme per indurre un referendum contro il sopra citato Lodo, il PD vive i suoi tormenti e le sue disgrazie e Forza Italia parla di una sentenza scontata e politica. Altri poi non mancano di sollevare dubbi sull’intera vicenda, a causa ad es delle innumerevoli ritrattazioni di Mills o per la mancanza di un diretto collegamento tra il premier e i soldi ricevuti dall’avvocato inglese.
In ogni caso il vero vincitore dell’intera vicenda sembra ancora una volta lui, Silvio, con il prezioso contributo del solerte Ministro della Giustizia Alfano.