Omicidio Politkovskaja, tutti assolti. L'inchiesta verrà riaperta ma ci si chiede con quali risultati.
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Omicidio Politkovskaja, tutti assolti. L'inchiesta verrà riaperta ma ci si chiede con quali risultati.

Ottobre 2006, la giornalista russa Anna Politkovskaja viene uccisa nell’ascensore del proprio palazzo. La donna per le sue numerose inchieste, scomode ed imbarazzanti, sulle violazioni dei diritti umani effettuate in patria e in Cecenia da militari e agenti federali russi, nonchè dai ceceni, ha già ricevuto numerose minacce di morte. Dopo la sua scomparsa la donna diventa per molti un simbolo della libertà dell’informazione e della stampa.

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Le indagini sul suo assassinio vengono svolte, secondo molti, in modo lacunoso e superficiale mentre i mandanti e l’esecutore materiale dell’omicidio non vengono mai individuati e assicurati alla giustizia. Sospetti ricadono sull’apparato governativo russo e ceceno nonchè su Zar Vladimir Putin, al quale la giornalista, mentre è ancora in vita, rivolge aspre critiche. Il computer della Politkovskaja, come pure tutto il materiale della sua ultima inchiesta, non ancora ultimata ma prossima alla pubblicazione (secondo Dmitry Muratov un lungo articolo sulle torture commesse dalle forze di sicurezza cecene legate al Primo Ministro Ramsan Kadyrov, appoggiato da Mosca), vengono sequestrati il giorno dopo la sua morte dalla polizia russa.

Gli investigatori comunque arrestano 4 persone : Serghei Khadzhikurbanov, accusato di aver organizzato il delitto (per chi, però, non è dato saperlo); Dzhabrail e Ibragim Makhmudov, ceceni, fratelli, presunti pedinatori della giornalista; per ultimo l’ex colonnello dei servizi segreti Pavel Riaguzov co-imputato per aver, secondo l’accusa, indicato l’indirizzo della donna. Ricercato all’estero, come possibile killer, Rustan Makhmudov.

Per i 4 inizia il giudizio penale che termina 2 giorni fa, il 19 febbraio, dopo soli 3 mesi di dibattimento (in Italia sarebbe un record) : assoluzione piena per tutti gli imputati, in sostanza nessun colpevole ma solo innocenti. Immediate le critiche e le proteste internazionali, sopratutto per un processo privo di reale credibilità e obbiettività (i giudici ad esempio per decidere impiegano meno di 3 ore e pronunciano un verdetto all’unanimità. E poi prove sparite, udienze a porte chiuse, un’accusa inconsistente solo per dirne alcune).

Ed ora data l’innocenza di tutti gli imputati l’inchiesta è stata rispedita al comitato investigativo per la ricerca di nuovi colpevoli. Ma rimane il dubbio che si tratti di una nuova operazione di facciata, per placare gli animi ed accontentare gli scontenti, mentre in realtà esecutori, mandanti e persone coinvolte nell’assassinio continueranno a circolare liberamente ed impunemente. Per Anna Politkovskaja insomma all’orizzonte nessuna Giustizia.