Revolutionary Road.
Il Gorgonauta Il Gorgonauta

Revolutionary Road.

Anni ‘50, Frank e April Wheeler sono una coppia di sposini appena trasferitasi in una casetta alla periferia di New York con annesso praticello per far giocare i bambini. Per i vicini i Wheeler sono una coppia speciale, da cartolina con la loro vita perfetta e regolare.

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In realtà dietro a questa facciata di esemplarità si nasconde un vuoto interiore nonché  una quotidianità vissuta con insofferenza e disprezzo. Frank è un impiegato incolore che all’apparenza non ama il proprio lavoro, April è un casalinga, attrice mancata, prigioniera del proprio ruolo (le donne devono stare in casa ad accudire i figli) e della sua vita  monotona in una nazione (quella americana) moralizzante e conformista (ma che nasconde in realtà dietro e dentro di sé un certo squallore).

Ma ad un certo punto si aprirà per i 2 protagonisti uno spiraglio per poter cambiare in modo radicale e definivo le proprie abitudini ed esistenze prive di particolari emozioni e vitalità. Prima però occorrerà superare la paura del nuovo e dell’imprevisto. Una prova che coniugi Wheeler sapranno superare?

Tutta questa finzione porterà comunque ad una profonda crisi interiore ed affettiva, dato che i protagonisti hanno revolutionary_4

l’abitudine di presentare una certa visione di sè all’esterno ma nell’interiorità si rifugiano in alcool e squallidi tradimenti per dare un senso alle proprie finte e vuote vite. Ma ben presto Frank e April si ritroveranno a fare i conti con quelle verità che per troppo tempo hanno nascosto e ignorato.

Kate Winslet e Leonardo DiCaprio si ritrovano insieme sul set a 11 anni da _Titanic _e questa volta non mostrano certo una grande storia d’amore romantica e travagliata, bensì una relazione che ha perso nel tempo passione e slancio, trasformandosi in un incubo-prigione, e che si trascina con stanchezza. Tanto da chiedersi se tutte le coppie saranno destinate prima o poi a schiantarsi su uno scoglio chiamato quotidianità.

La pellicola da parte sua scorre piacevolmente, si lascia guardare e mostra con crudezza (ieri come oggi), tra un litigio e uno sguardo perso nel vuoto, il reale quotidiano con le sue solitudini, infelicità, tristezze, sogni infranti e fallimenti.