Australia
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Australia

> > Somewhere over the rainbow way up high There's a land that I heard of once in a lullaby...

Devo ammettere che questa è la prima volta che mi guardo (sorbisco?) un kolossal di mia iniziativa - o almeno accettando di buon grado.

Sarà perché la Kidman a 42 anni suonati è sempre una bella figliola?

Sarà perché c’era quel gran figo di Wolverine(conosciuto ai più con lo pseudonimo di Huge Jackman)?

Sarà perché le locandine mi hanno invogliato con quell’aura di avventura che fa tanto inizio ‘900?

Non saprei, fatto sta che mi sono convito lasciato convincere a vedere questo film e devo dire che non ne sono rimasto del tutto deluso…

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Once upon a time, Far Faraway Downs

Andiamo con ordine: nel lontano 1939, la bella e aristocratica Lady Sarah Ashley(interpretata da Nicole Kidman) decide di raggiungere l’amato marito - tale Lord Ashley che da tempo ha abbandonato la monotonia dei salotti londinesi per dedicarsi anima e corpo ad una vita avventurosa nel nuovo continente, l’Australia.

L’ardimentosa  Lady prende armi (nessuna) e bagagli (troppi) e parte alla volta dell’Australia dove spera di far capitolare il proprio maritino e di ricondurlo sulla via di casa.

Peccato che Sarah non sappia che nella propria ricerca di avventura Lord Ashley ha ben pensato di investire tempo e sopratutto denaro per acquistare e gestire un immenso ranch che conta più di 1500 capi di bestiame, chiamato Faraway Downs.

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Arrivata a Darwin- capoluogo del Northern Territory australiano - Lady Ashley assaggia per la prima volta l’acre sapore della vita australiana fatta di pregiudizi razziali, sessismo, bigottismo religioso e violenza; l’esatto opposto della società londinese fatta di emancipazione e tolleranza.

Qui incontra Drover (Hugh Jackman), un mandriano scostante e rissoso incaricato da Lord Ashley di scortare la propria amata verso la tenuta di Faraway Downs.

Purtroppo per la povera Sarah le sorprese non finiscono mai e giunta alla tenuta scopre la morte di Lord Ashley- per presunta mano di un indigeno - ma sopratutto viene a conoscenza dei piani del marito per compromettere il monopolio del più grande allevatore del paese: Lesley ‘King’ Carney.

Per scongiurare il fallimento del progetto del marito e salvare Faraway Downs Lady Ashley dovrà rimboccarsi le maniche, levare gli sfarzosi abiti aristocratici ed indossare quelli da mandriana australiana. Aiutata dal burbero ma generoso mandriano Drover - di cui ben presto s’innamorerà, dal piccolo meticcio Nullah e da “King George” lo stregone aborigeno che li accompagna durante tutta la loro avventura, dovrà condurre il proprio bestiame attraverso l’impervio territorio australiano affrontando le letali trappole dei concorrenti.

Da qualche parte sotto l’arcobaleno

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Quello che avete letto poc’anzi non è altro che la prima ora di film, un film dove accadono veramente tante cose e dove più di una volta ci si può trovare in situazioni a metà tra l’onirico e lo stagnante.

Certo, la storia di Sarah (o forse è meglio dire quella dei protagonisti) è piena di azione, amore, guerra e avventura, ma in generale ho avuto la sensazione che tutta la storia potesse essere raccontata in modo un po’ più stringato e conciso, preservando comunque l’atmosfera mistica di alcuni momenti di riflessione.

Più di una volta mi è parso di notare una certa discontinuità nella narrazione che da l’idea di un frettoloso “copia-incolla” tra le riprese.

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Critiche a parte non si può certo dire che “Australia” sia un brutto film, certo, bisogna essere pronti a “sorbirsi” una storia di 3 e passa ore, ma l’ottima fotografia, i magnifici paesaggi e le vicende dei protagonisti difficilmente mancheranno di attirare l’attenzione dello spettatore.

Bello l’andirivieni musicale che richiama la tradizione del “tempo del sogno” Australiano, vero e proprio collante tra le emozioni ed i personaggi del film è “Over the Rainbow” la canzone cantata dalla protagonista del film anni ‘30 “il Mago di Oz” che viene canticchiata per la prima volta da Lady Ashley a Nullah e che ritornerà a sottolineare i momenti salienti del film attraverso voci e strumenti degli altri personaggi.