E’ stato oggi approvato dal senato il ddl Calabrò sul biotestamento. In attesa dell’esame della camera un emendamento proposto dall’Udc ha riguardato la cosiddetta Dat o Dichiarazione Anticipata di Trattamento, suscitando numerose critiche e proteste.
Nella Dat secondo quanto afferma il ddl il dichiarante esprime il proprio orientamento in merito ai trattamenti sanitari in previsione di un’eventuale futura perdita della propria capacità di intendere e di volere. Tuttavia la stessa non è obbligatoria e in ogni caso nella stessa non si avrà l’opportunità di inserire dichiarazioni relative alla possibilità di sospendere alimentazione e idratazione forzata.
In pratica il medico avrà la possibilità di disattendere il contenuto della dat, la quale dovrà essere solo presa in considerazione dallo stesso. Il medico comunque dovrà annotare nella cartella clinica le motivazioni circa la scelta effettuata.
A questo punto rimane da chiedersi cosa mai cambierà rispetto alla situazione attuale, dato che l’individuo sarà come oggi in balia delle decisioni altrui, impossibilitato ad esprimere concretamente la propria volontà, al di la della Dat, ora come ora nient’altro che un pezzo di carta privo di qualsiasi significato reale. E l’ alimentazione e idratazione forzata dovrà andare avanti senza poter essere interrotta.
Un disegno di legge quindi che appare più che altro destinato ad impedire una qualsiasi scelta del paziente, scoraggiato a scrivere qualcosa che poi potrà comunque essere disatteso.
Ma nessuno si preoccupi, per fortuna, c’è stato un confronto libero e franco. Si vero, ma nel mondo dei sogni.