La febbre suina dilaga nel mondo. In Messico perdono la vita più di un centinaio di persone (precisamente 152). Panico e paura si diffondo sul globo e alle frontiere nazionali, con i Governi pronte a sigillarle. Ma poi l’Oms (l’Organizzazione Mondiale della Sanità) parla di 7 soli casi nel territorio messicano riconducibili alla nuova forma di influenza.
Ma perchè allora scatenare il panico a livello mondiale con governi pronti a comprare migliaia di dosi di medicinali per rassicurare i propri cittadini impauriti? A chi giova tutto questo?
Forse ad alcune aziende farmaceutiche. In un curioso video si pone l’attenzione su una curiosa coincidenza. La Sanofi-Aventis, un gruppo farmaceutico francese, ha annunciato il 9 marzo l’investimento di 100 milioni di euro nella costruzione di uno stabilimento in grado di produrre vaccini contro l’influenza stagionale e pandemica situato in Messico. Ma senza un’epidemia i vaccini non possono essere venduti, in pratica non servono a nulla.
Poco più di un mese dopo scoppia l ‘influenza, che ben presto dal Messico dilaga in tutto il mondo. E magari la febbre suina da controllabile e pericolosa passa da incontrollabile e mortale. I cittadini si chiudono in casa spaventati e i governi pur di rassicurarli commissionano e comprano alle case farmaceutiche grandi dose di vaccini, i quali magari successivamente rimangono inutilizzati.
Ecco quindi a chi giova la psicosi e il terrore. Si dimentica di dire che la stessa Sanofi-Aventis il 2 aprile ha comprato un produttore di farmaci generici messicani controllando così il 15% dell’intero mercato dei farmaci generici messicano e assieme a Novartis, Roche e Gsk produrrà il vaccino per debellare la nuova minaccia sanitaria. Senza dimenticare che molte gruppi farmaceutici grazie alle periodiche crisi virali ottengono consistenti rialzi in borsa, (come accaduto per Roche__, Gsk o la _Novavax Inc _dopo che la stessa ha annunciato la fine degli studi su un vaccino innovativo contro i virus H5N1 e H1N1, rispettivamente aviaria e febbre suina ).
Un gioco che forse non è nuovo (e vista il suo successo da ripetere). Quando l’aviaria imperversa e terrorizzava il mondo il ministero della Salute italiano ha pagato 50 milioni di euro per 35 milioni di dosi, gli Stati Uniti hanno stanziat0 7 miliardi di dollari per farmaci e nuove ricerche (e hanno dato alla Sanofi-Aventis 192,5 milioni in vaccini).
Saranno tutte coincidenze ma a chi giova, ora, l’influenza?