Era il 1909 quando le prime biciclette e relativi ciclisti percorrevano le strade italiane in una gara ciclistica a tappe. A quel tempo queste ultime erano solo 8 e vinse il varesino Luigi Ganna. Da allora di acqua ne è passata sotto i ponti e siamo giunti alla novantaduesima edizione del Giro D’Italia, che quest’anno festeggia 100 anni.
Molte le novità : partenza da Venezia il 9 con una cronometro a squadre e arrivo a Roma, non a Milano, il 31 maggio con un altra crono, questa volta individuale. Passando da nord a sud, dal Veneto al Lazio, quando invece di solito accade il contrario, per un totale di 21 tappe e 3456 km da percorrere.
22 squadre, 198 corridori tra cui volti nuovi, graditi ritorni e fedelissimi del Giro. Partecipa per la prima volta il campione statunitense Lance Armstrong e torna Ivan Basso dopo 2 anni di squalifica, senza dimenticare i noti nomi del ciclismo italiano come Garzelli, Simoni, Di Luca, Cunego da sempre al via del più importante avvenimento ciclistico made in Italy.
Nessun passaggio per la via Emilia ma per gli appassionati imolesi ecco la tappa Faenza-Forli. 6 gli arrivi in salita : S.Martino di Castrozza (4°tappa) Alpe di Siusi (5°), SanLuca (14°), Monte Petrano (16°), Blockhaus (17°) e infine Vesuvio (19°). Tante le regioni e le città attraversate, senza dimenticare l’Abruzzo.
Quale sarà il vincitore dell’odierna edizione? Il campione USA? Forse, ma difficile dopo la rottura della clavicola. Armstrong potrebbe così fare il gregario (d’eccellenza) del concittadino Levy Leipheimer, segnalato in grande forma. E poi Carlos Sastre, vincitore della passata edizione del Tour, e gli italiani Ivan Basso e Damiano Cunego.
Un Giro quindi che si preannuncia spettacolare e avvincente, pieno di emozioni e possibili sorprese. Capace di regalare agli spettatori lungo le strade e davanti alle televisione grandi momenti. Doping e truffe permettendo.