Berlusconi e i voli di stato, a spasso con i soldi dei contribuenti?
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Berlusconi e i voli di stato, a spasso con i soldi dei contribuenti?

In questi giorni monta la polemica per l’utilizzo (lecito o meno) da parte del premier Berlusconi dei voli di Stato e dell’Aeronautica militare. Usati, si accusa, per trasportare amici e persone private (come il chitarrista personale del “papi”, Mariano Apicella) a feste ed eventi altrettanto privati.

Se l’opposizione insorge e chiede chiarimenti, spiegazioni e criteri chiari da seguire nelle modalità di utilizzo di questi aerei, da Palazzo Chigi giunge una nota secondo la quale il tutto è avvenuto in piena “legittimità”  facendo riferimento ad una direttiva datata 25 luglio 2008. E’ infatti possibile che a persone estranee alla delegazione venga offerta la possibilità di un passaggio sull’aereo di Stato, senza che questo comporti alcun aumento di spesa.

La procura di Roma nel frattempo ha aperto un’inchiesta per stabilire se il possibile trasporto di amici, belle donne ed ospiti del premier ad Olbia in Sardegna con destinazione Villa Certosa possa integrare comportamenti penalmente rilevanti o abusi.

Ma la di là della liceità o meno del comportamento vi è forse una questione morale o etica che nessuna norma giuridica, regolamento o direttiva potrà rendere legittima o meno.

Perché infatti il premier deve utilizzare mezzi messi a sua disposizione per fini istituzionali e pubblici per portare a spasso delle belle donne e i suoi amichetti? Cosa dovrebbero pensare i cittadini italiani raggirati da un premier che usa i loro soldi per farsi i propri affari?

E se anche mai fosse possibile fare una party sull’aereo di Stato chiunque provasse un minimo di rispetto nei confronti dei suoi concittadini dovrebbe evitarlo per una questione di decoro e professionalità. Senza dimenticare che in qualsiasi paese serio e democratico tutto ciò avrebbe portato a delle dimissioni o almeno a delle scuse ufficiali.

Ma purtroppo in Italia si assiste in realtà anche ad un malcostume politico che irride e disprezza gli stessi votanti. Berlusconi non è il primo (Craxi nel 1986 si portò in Cina per una visita ufficiale amici e parenti,  nel 2007 Rutelli e Mastella vennero accusati di aver utilizzato un volo di Stato per portare ospiti e collaboratori al Gran Premio di Monza, il tutto poi si risolse con l’archiviazione del fascicolo aperto nei loro confronti) e non sarà l’ultimo figlio di questo atteggiamento, che ritiene colui che sta al potere e chi lo circonda al di sopra di tutti e di tutto, con la facoltà di  scegliersi leggi e usi ad personam.

Ma al di là di qualche indagine (inutile) della procura, protesta e interrogazione parlamentare il beota popolo italiano continuerà a fare finta di niente.