Quando si andrà a votare?
Come vi avevamo già annunciato, dopo lunghi tira e molla tra PDL e Lega, è stato fissata come data per i 3 referendum Domenica 21 Giugno in concomitanza con eventuali ballottaggi delle elezioni amministrative.
Quali sono i tre quesiti che dovremo votare?
L’elettore si troverà di fronte 3 moduli; uno Verde , uno Bianco e uno Rosso.
1° QUESITO (Scheda Verde)
Volete voi che sia abrogato il Decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, titolato “Approvazione del testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei Deputati”, ecc…2° QUESITO (Scheda Bianca)Volete voi che sia abrogato il Decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, titolato “Testo unico delle leggi recanti norme per l’elezione del Senato della Repubblica”
Votando SI’ ai primi 2 quesiti si approva la modifica alla legge elettorale attuale nella parte in cui assegna il premio di maggioranza alla Camera dei Deputati e al Senato, che verrebbe assegnato alla lista con più voti e non più, come ora, alla coalizione di partiti con più voti.
Votando NO ai primi 2 quesiti si lascia invariata la legge attuale.
Perchè votare SI’
In caso di esito positivo del referendum, il premio di maggioranza verrà attribuito alla lista singola (e non più alla coalizione di liste) che abbia ottenuto il maggior numero di seggi e verranno innalzate le soglie di sbarramento. Per ottenere rappresentanza parlamentare, cioé, le liste debbono comunque raggiungere un consenso del 4 % alla Camera e 8 % al Senato.
In sintesi: la lista più votata ottiene il premio che le assicura la maggioranza dei seggi in palio, le liste minori ottengono comunque una rappresentanza adeguata, purché superino lo sbarramento.
Sulla scheda apparirà un solo simbolo, un solo nome ed una sola lista per ciascuna aggregazione che si candidi ad ottenere il premio di maggioranza. Le componenti politiche di ciascuna lista non potranno rivendicare un proprio diritto all’autonomia perché, di fronte agli elettori, si sono presentate come schieramento unico, una cosa sola. Nessuno potrà rivendicare la propria “quota” di consensi. E sarà molto difficile spiegare ai cittadini eventuali lacerazioni della maggioranza.
Perchè votare NO
1-Perché con il nuovo sistema elettorale non verrebbero ripristinate le “preferenze” ossia il diritto degli elettori di scegliere quali rappresentanti mandare in Parlamento
2- Perché non si sente più un estremo bisogno di “semplificazione” del quadro politico in quanto, dopo le ultime elezioni, una semplificazione è già di fatto avvenuta (sono solo cinque le forze politiche rappresentante in Parlamento: Lega, Pdl, Udc, Pd e Idv) e imporre un “bipartitismo forzato” appare come un morboso tentativo di seguire una moda politica esterofila lontanissima dalla tradizione politica italiana e dal dna culturale del Paese
3- Perché questo referendum indebolirebbe ogni forma di pluralismo politico.
Un’eventuale vittoria del SI’ potrebbe indurre i soggetti politici minori (ma nemmeno poi tanto “piccoli”, come la Lega, l’Idv e l’Udc) a confluire nei partiti più grandi:
- perdendo la loro identità
- ed impedendo alle istanze minoritarie di avere “alcun ruolo” (alcuna rappresentanza sostanziale) sulla scena politica.
3° QUESITO (Scheda Rossa)
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Volete voi che sia abrogato il Decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, titolato “Approvazione del testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei Deputati” ecc..
Votando SI si vieta a qualsiasi candidato di essere presente su più circoscrizioni e si obbliga ognuno a scegliere in quale collegio/sezione elettorale candidarsi.
Votando NO si lascia invariata la legge attuale.
Perchè votare SI’
Un terzo quesito referendario colpisce un altro aspetto di scandalo. Oggi la possibilità di candidature in più circoscrizioni (anche tutte!) dà un enorme potere al candidato eletto in più luoghi (il “plurieletto”). Questi, optando per uno dei vari seggi ottenuti, permette che i primi dei candidati “non eletti” della propria lista in quella circoscrizione gli subentrino nel seggio al quale rinunzia. Egli così, di fatto, dispone del destino degli altri candidati la cui elezione dipende dalla propria scelta. Se sceglie per sé il seggio “A” favorisce l’elezione del primo dei non eletti nella circoscrizione “B”; se sceglie il seggio “B” favorisce il primo dei non eletti nella circoscrizione “A”. Nell’attuale legislatura, questo fenomeno, di dimensioni veramente patologiche, coinvolge circa 1/3 dei parlamentari. In altri termini: 1/3 dei parlamentari sono scelti dopo le elezioni da chi già è stato eletto e diventano parlamentari per grazia ricevuta. E’ inevitabile che una tale disciplina induca inevitabilmente ad atteggiamenti di sudditanza così i parlamentari subentranti (1/3, come si è detto) debbono la propria elezione non alle proprie capacità, ma alle proprie capacità di lecchinaggio.
Perchè votare NO
Semplicemente perchè questo quesito avrebbe una logica in un sistema elettorale che prevede le preferenze.
L’attuale legge elettorale, è bene ricordare, non prevede il voto di preferenza. Ciò che gli elettori votano, infatti, è una lista di nomi predefinita, bloccata. Se la lista votata conquista 10 seggi, passano i primi 10.
E’ sin troppo evidente come con un meccanismo simile agli elettori non è dato modo di selezionare la classe politica del paese, essendo questa già stata scelta per loro a seconda della posizione occupata dai candidati nelle liste.
Riguardo all’assenza del voto di preferenza, inoltre, è bene non dimenticare che i primi ad essere contrari alla sua introduzione sono i referendari stessi.
Spero di essere stato allo stesso tempo imparziale ed esaustivo. Il mio intento non è quello di convincervi a votare SI’ o a votare NO, quello che vi chiedo è di andare a votare. Perchè in una politica in cui il popolo ha sempre meno la possibilità di far sentire la propria voce il Referendum rappresenta l’ultimo strumento a nostra disposizione per avere un ruolo attivo in questa politica.
Quindi non siate delle pecore-burattini che votano o non votano in base a quello che gli viene detto dal proprio partito, dal proprio parroco, dal presentatore televisivo; decidete con la vostra testa!