Martedì una notizia shock proveniente da Torino ha sconvolto Imola.
Tra due anni chiuderà lo stabilimento della Cnh (New Holland Construction, specializzata in macchine agricole e industriali) di Imola e per i circa 500 dipendenti, che andranno in cassa integrazione straordinaria per due anni, saranno utilizzati gli ammortizzatori sociali e la ricollocazione in altre fabbriche.
Le produzioni di Imola saranno trasferite negli altri due stabilimenti Cnh di San Mauro (Torino) e Lecce. La decisione, secondo quanto riferito da Paolo Rebaudengo (responsabile delle relazioni industriali della Fiat) è dovuta al calo del 50% in Europa del mercato delle macchine per le costruzioni.
La decisione di chiudere il sito di Imola - ha aggiunto Rebaudengo ai sindacati - è dovuta al fatto che i suoi prodotti, montaggi e verniciature di terne, sono trasferibili a differenza di quelli degli altri due stabilimenti. Oltre ai 500 dipendenti di Imola, la Cnh ha in Italia circa 750 addetti a San Mauro Torinese e 550 a Lecce.
In seguito alla doccia fredda arrivata da Torino da mercoldì i lavoratori e i sindacati hanno deciso di organizzare un presidio a oltranza davanti allo stabilimento della Cnh di Imola a cui ha partecipato nei giorni scorsi anche il sindaco Daniele Manca.
E’ brutto fare di queste questioni una guerra di quartiere però appare a dir poco strano la scelta di Fiat di chiudere proprio lo stabilimento di Imola a distanza di meno di una settimana dalle parole di Marchionne che rassicurava il Governo sul fatto che non si sarebbe chiuso nessuno stabilimento in Italia.
Inoltre è importante sottolineare che lo stabilimento CNH Case New Holland di Imola è un punto di eccellenza del Gruppo, infatti, negli ultimi tre anni - pur essendo il più piccolo sito industriale presente in Italia - ha raggiunto record produttivi senza precedenti tanto che per celebrarli hanno visto alternarsi nello stabilimento i massimi vertici del Gruppo Fiat, tra cui Sergio Marchionne.
Allora perchè chiudere proprio Imola? Forse ci sono questioni politiche di mezzo? Chissà.. A riguardo chiedo ai parlamentari imolesi ex sindaci di fare sentire la loro voce visto che finora l’unico a porre la questione a Roma è stato l’On. Enzo Raisi deputato Pdl.